Ottonato rumore dentro,
nuvole vagano nella mente,
e cade il suono nel mio stato intollerante,
non sono pazzo completamente.
Guardo nel fiore la sua corolla,
sento il profumo e la sua voglia,
sento di lui la voce che reclama,
una goccia di acqua bianca,
e gli regalo una lacrima stanca.
Sento del sole il suo calore
sulla pelle brucia,
ma dentro scalda e vorrei fosse
fisso questo caldo ardente,
da svegliarmi nella mente un tarlo,
non sono pazzo ma lo penso.
E sento il profumo della vita,
aroma acre e frizzante,
salire dalle mie dita e fermarsi al cuore,
sento il suo fastidioso vociare,
non trova spazio dentro l'animo corroso,
non sono matto ma sono noioso.
E vorrei anche io pensare,
dove c'è sempre un mare mosso,
che mi porti a navigar lontano,
verso isole dell'isolamento,
isole della sapienza e concepimento,
di una vita senza male,
non sono pazzo ma ne sono uguale.
nuvole vagano nella mente,
e cade il suono nel mio stato intollerante,
non sono pazzo completamente.
Guardo nel fiore la sua corolla,
sento il profumo e la sua voglia,
sento di lui la voce che reclama,
una goccia di acqua bianca,
e gli regalo una lacrima stanca.
Sento del sole il suo calore
sulla pelle brucia,
ma dentro scalda e vorrei fosse
fisso questo caldo ardente,
da svegliarmi nella mente un tarlo,
non sono pazzo ma lo penso.
E sento il profumo della vita,
aroma acre e frizzante,
salire dalle mie dita e fermarsi al cuore,
sento il suo fastidioso vociare,
non trova spazio dentro l'animo corroso,
non sono matto ma sono noioso.
E vorrei anche io pensare,
dove c'è sempre un mare mosso,
che mi porti a navigar lontano,
verso isole dell'isolamento,
isole della sapienza e concepimento,
di una vita senza male,
non sono pazzo ma ne sono uguale.
Roberto Busembai (errebi)
Nessun commento:
Posta un commento