Sento del tuo leggero respirare,
ancor il sapore del bacio che mi hai dato,
sento dell'alito il gustoso ardore,
prima e poi ti sei addormentato.
Era un bacio finale, dopo il nostro ardire,
ma come sei bello quando dormi,
proprio perchè non senti , te lo voglio dire.
E' bello il tuo posar pesante il volto
come abbandonato per sempre nell'oblio,
prima eri tanto mai possente e svelto,
che mai ti avrei creduto docile così
in un momento,
eri una valanga che cade all'improvviso
e io ne sentivo il fresco salirmi sulla pelle,
sudore fresco e caldo nelle vene,
e della valanga mi hai coperto con il tuo speme,
amore mio come sei dolce e caro,
quando dormi dopo, sei un essere raro.
E' bello il tuo abbandonar di membra,
sul cuscino sfatto, come un pulcino sotto la chioccia,
pari un bambino ancora a cui non si può far male,
soltanto delicatamente riposare,
ma come non posso non guardarti, ora,
e dirti quanto t'amo quando dormi dopo,
sembri un'aurora che non vuol far giorno.
E' bello il tuo quarto d'ora, dopo il tramonto.
ancor il sapore del bacio che mi hai dato,
sento dell'alito il gustoso ardore,
prima e poi ti sei addormentato.
Era un bacio finale, dopo il nostro ardire,
ma come sei bello quando dormi,
proprio perchè non senti , te lo voglio dire.
E' bello il tuo posar pesante il volto
come abbandonato per sempre nell'oblio,
prima eri tanto mai possente e svelto,
che mai ti avrei creduto docile così
in un momento,
eri una valanga che cade all'improvviso
e io ne sentivo il fresco salirmi sulla pelle,
sudore fresco e caldo nelle vene,
e della valanga mi hai coperto con il tuo speme,
amore mio come sei dolce e caro,
quando dormi dopo, sei un essere raro.
E' bello il tuo abbandonar di membra,
sul cuscino sfatto, come un pulcino sotto la chioccia,
pari un bambino ancora a cui non si può far male,
soltanto delicatamente riposare,
ma come non posso non guardarti, ora,
e dirti quanto t'amo quando dormi dopo,
sembri un'aurora che non vuol far giorno.
E' bello il tuo quarto d'ora, dopo il tramonto.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Carolus Duran - L’homme endormi
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