domenica 6 novembre 2016

CI HO PROVATO

CI ho provato e te l'ho pure detto,
che volevo sentirti dentro,
che volevo realizzare questo sogno,
che di te facevo parte e tu
ne aspettavi il fine,
ci ho provato e ho trovato accordo,
in un attimo eravamo a letto,
nella stanza di un albergo,
quasi fossimo stranieri e sconosciuti,
amanti erranti in volo.
Erano tende e erano silenzi
smossi dal vento di un condizionatore,
troppo forte anche nel rumore,
erano cuscini ed erano risa forti,
brindisi in due bicchieri
colmi di rose e fiori,
le bollicine di un semplice prosecco
frizzavano nel cuore.
Erano vestiti in volo,
e ricadevano come neve
al suolo senza far rumore,
quello ci pensava il nostro
cuore, che batteva all'impazza,
e scivolare sulle lenzuola bianche,
bianche come le anime
sole e spensierate del nostro avvenire.
Erano silenzi misti a mugolii,
erano chiari t'amo e voglio,
erano silenzi chiari come il sole,
raggio che trafigge ora dalla finestra,
quasi a scrutare quel che accade,
guardone della vita che tempesta,
e un bocciolo di rosa sul comodino accanto,
semplice decorosa rifinitura dell'albergo,
sfioriva all'improvviso,
petali cadevano per rendere coperta,
a due corpi nudi e senza vergogna,
nel liberar del mare come l'onda.
Erano movimenti, erano passioni,
erano carezze all'infinito e baci
da ogni parte, leggere e pesanti sensazioni,
pulviscoli di polvere alzata
brillavano sul raggio,
e donavano le stelle caduche
sulla nostra pelle.
CI ho provato e mi hai detto si,
e tutto era sparito,
albergo, camera, sole e pure
il letto.
Roberto Busembai (errebi)

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