domenica 25 marzo 2018

PERMETTE QUESTO BALLO

Non avrei mai creduto
di rimembrare i sapori
colori e rumori
di quelle alte stanze
della soffitta adattata,
festine improvvisate
fumi di audaci sigarette,
primi amorini sulle scale
e tenute strette strette
in balli lenti di imberbi complessini,
o dischi in vinile nero
che scorrevano saltellando
su giradischi mono vecchio
quanto il nonno.
Eppure criticavamo i balli
di una volta, i tanghi e i valzer,
lasciandoci trasportare
in sogni di carezze e strusciate vane,
e adesso,
dopo anni e anni,
cerchiamo con gli affanni e tutto il resto,
di emulare il tempo andato
rivivendo nel ballo
un nostro passato solare,
torniamo a ballare quei balli
tanto criticati, tanto per avere
un minimo di affetto
e stare in compagnia quel
che basta
a farci dimenticare
la nostalgia galoppante.
Permette questo ballo,
si sussurrava,
e ancora ci si addice
nei corsi fuori mura
tra stanzoni pieni d'echi vaganti
e musiche stereofoniche,
permette questo ballo
mia sconosciuta signora.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

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