giovedì 22 marzo 2018

CANTO AL MARE

Nel vuoto del silenzio,
pare che il mare taccia pure
il suo muovere dell'onda,
gabbiani fermi in planare di correnti
su cieli tersi di un azzurro puntuale,
com'è profondo questo mare
e com'è immenso il suo segreto,
tale da riempire nella mia voragine
del nulla,
tutto il mistero che gli conviene.
Come vorrei conoscere
del mondo,
quello che tutti avremo come fine,
sapere l'oltre quel confine nebuloso,
e ritrovare almeno un filo di luce,
per respirare del tuo salmastro
almeno il sale.
Ti voglio dentro,
mare che conosco,
fammi navigare,
anche senza barca appresso,
sono il tuo relitto, adesso.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Dirk Wüstenhagen - Dangerous waters

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