
E un altro giorno si presenta, lui non trova mai una decadenza, un vuoto esistenziale, un mi tiro indietro perchè oggi mi sento male, lui non ha momenti di abbandono e di ripensamento, lui ogni giorno si presenta nuovo come se nella notte abbia trovato le forze per darsi un cambiamento, abbia cullato e riposato tutti i suoi sforzi e donarceli altrimenti.
E nascono in questo nuovo giorno, nuovi bambini che avranno forse il loro futuro, alcuni non vedranno neppure come è fatta la notte, altri sorvoleranno i giorni e giorni, alcuni contenti nel loro dolce cullare dei momenti, altri e forse troppi non sapranno distinguere il cielo dal mare perchè diversamente non conosceranno come vivere, e in questo nuovo giorno si parlerà di risorse, di affari e costruzioni, di lotte e di rancori, di invidie e difficilmente si sentiranno nominare, amore e pace, condivisione e accettazione, rispetto e educazione, saranno richieste innate di diritti sovrumani e un volta spalle generale ai doveri quotidiani. E nascono nuove guerre e nuovi conflitti esterni, che sono il male eterno di un menefreghismo totale del non voler conoscere cosa significa davvero vivere naturale, e conflitti e guerre interiori, che sono il male odierno di un essere umano che tutto trova naturale in un mondo che non è affatto tutto scontato e che anche il sole potrebbe non scaldare, la pioggia cessare di bagnare e il vento potrebbe diventare tempesta o nell'assurdo e nel silenzio totale, cessare per sempre di rinfrescare.
E un raggio tende e squarcia il cielo, è di nuovo mattino, quello vero, e allora aspettiamo che sia tutto sole questa stagione, che di caldo ha soltanto il colore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
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