martedì 13 agosto 2019

NICOLAES MAES (MAAS) - LA CUSTODE DEL CONTO

Dalla mia pagina FB " Arte in cornice"
Difficilmente, nel 1600, si osava mettere in dipinto una raffigurazione femminile diversa dalle tendenze iconografiche del periodo, donne raffigurate come madri o mogli, o braccianti o addirittura prostitute, ma intente in un nobile e impegnativo lavoro dove serve un'adeguata istruzione culturale, era assolutamente impensabile ma l'olandese Nicolaes Maes, allievo della suola di Rubens, riuscì in questo intento e l'opera che vi presento oggi è una delle più spettacolari e incisive a riguardo, “Il custode del conto”.
Il dipinto rappresenta una donna, di circa mezza età, curata nel vestire, a dimostrare un ceto medio, seduta ad una scrivania intenta, e quasi dormiente dalla stanchezza, a controllare i conti di un'azienda che si presume commerciale dalla grande mappa appesa sul muro alle sue spalle. L'ambiente è ben tenuto e curato a dimostrazione di un'azienda con larghi introiti, la scrivania decorata, la vetrinetta alle spalle della donna posta alla sua destra, i bellissimi calamai e i vari oggetti raffigurati ne danno il sentore. La donna è responsabile dell'andamento finanziario, provato dalle chiavi appese al muro, chiavi naturalmente della cassaforte e dei vari cassetti dove si presume siano deposti i vari registri. La mappa e le chiavi denotano altresì la vastità dei rapporti commerciali che possa avere l'azienda di cui questa ragioniere è intenta a curarne le finanze. L'atteggiamento della donna è di dovuta responsabilità che lotta contro una sopraggiunta stanchezza, lo dimostra la posizione china del capo appoggiato sulla mano e la precarietà di un libro/registro che tende a cadere. Si potrebbe anche dedurre, che la precarietà del libro, in un contesto così perfettamente curato e stabile, denoti un' ipotetica instabilità finanziaria di cui la donna cerchi, instancabilmente, di capirne la motivazione.
Di notevole marcatura la magia del colore tipico del grande Rembrandt, Maes preferiva dipingere donne che filavano, leggevano la Bibbia o preparavano un pasto, aveva una tecnica unica e meravigliosa nella realizzazione di merletti, questo dipinto è stato una completa innovazione.
Una nota, il taccuino appeso al muro, alla destra del quadro, mostra la firma del maestro, Maes era solito firmare i suoi dipinti in luoghi inaspettati ma discreti della scena.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

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