giovedì 1 agosto 2019

BOHEMIAN RHAPSODY

Dalla mia pagina FB "Ciak si gira"
Mi ero proposto di non vederlo, e ho resistito all'uscita nazionale, ho resistito alle varie repliche ma ieri sera, quasi per caso, ho visto in un cinema estivo “Bohemian Rhapsody” e ...avevo ragione a non andarlo a vedere.
Questo non è un film su Freddie Mercury e non è un film sui Queen, questo è un film che parla di un “finocchio” isterico che trova dei qualsiasi suonatori che soddisfano le “manie” di questo eclettico personaggio e hanno poi la “fortuna” di essere ascoltati e amati da un pubblico che, guarda caso improvvisamene scopre la musica rock e l'Inghilterra fa soldi gratuiti per un concerto di beneficienza per i bambini dell'Africa. La fortuna di questa pellicola invece è quella di usare i sottofondi musicali di una grande e inimmaginabile band che sono stati poi i veri Queen.
Un “genio” è tale quando la sua mente e il suo agire e il suo fare e il suo stesso pensare, hanno sregolatezze dal comune e dal giornaliero e dall'assoluto “normale” di ognuno, un “genio” ha la facoltà di superare e di andare oltre il pensabile e oltre il fattibile di ogni cosa, e di ogni cosa ne travia e ne eccelle il contenuto, il sapore e il colore. Un “genio” quando si dedica a ogni cosa, lo fa esclusivamente con la mente e soprattutto con il cuore, e vi apporta tutta la sregolatezza che il suo essere gli possa estraniare, non conosce limiti e non conosce rigori, ma si applica al suo intento, unico e particolare che è in quel momento dominante nel suo stesso essere “geniale” .
E allora nascono e vivono e producono e incantano i vari Michelangelo, Leonardo, Einstein, Roger Waters, Michael Jackson e tanti altri e nasce e vive e produce e incanta Freddie Mercury.
Freddie è stato un genio della musica e soprattutto della vocalità musicale, ha incantato per il suo salire e dominare sul palco, il suo fascinoso trasportare della gente con il cuore e tutta la sua anima, è stato il trascinatore, la forza, il fulcro degli stessi Queen.
Brian May, Roger Taylor e John Deacon erano tre grandi musicisti, tre grandi piccoli geni musicali che del genio avevano la capacità e la forza nelle loro menti di lavorare e sgretolare le note musicali
ma non avevano l'eccelso ultimo geniale di sorprendere e di cambiare e di quel tocco “particolare” che solo un “genio” vero può fare e ecco l'incontro con Freddie e il gruppo prima ancora di chiamarsi Queen, era già composto e già dentro di loro erano quello che sono diventati.
Come dicevo prima, un genio vive di sregolatezza e lo vive anche nella passione e nell'amore, ma soprattutto nel sesso, e come tutti i geni soffrirà di questa difficile identificazione, soffrirà di questo suo non essere indirizzato verso un'unica forma di piacere e di dimostrazione d'affetto, Freddie, è gay, bisessuale, etero, e tutto quello che si voglia nominare come particolarità di vita sessuale, perchè Freddie è un genio, e come tale eccelle anche nella fragilità e nella debolezza, perchè per lui sarà difficile far capire il suo grande e immenso amore, perchè lui lo cercherà sempre e lo cercherà in tutto e in tutti, e si dichiarerà sinceramente a tutti, ma difficilmente una persona “normale” può accettare e comprendere questa particolare forma di amore.
I Queen ( intesi come gruppo) sono stati una band rock che sono saliti sopra un precipizio e sono stati sul limite del baratro, hanno avuto la capacità e la genialità di arrivare fino all'orlo, Freddie si è buttato nel baratro ma non è caduto è volato e in questo suo volare ha talvolta portato gli altri componenti, a mettere un piede o una mano al di fuori del limite ed è allora che sono riusciti a “volare” come gruppo perchè loro sapevano che non sarebbero precipitati, perchè Freddie li teneva per mano e Freddie sapeva che non precipitava perchè sapeva che doveva trattenere i Queen.
Freddie è stato un grande musicista e vocalist che la terra abbia mai avuto, e soltanto un altro “gay” o “bisessuale” potrebbe forse parlare e giudicare e spiegare, il grande amore che ci ha dato e ha dato a chi ha avuto veramente intorno e lo ha “sopportato”, perchè soltanto coloro che possiedono la “sregolatezza” possiedono la fragilità e la debolezza immense per poter comprendere fino in fondo il sapore dolce e il forte amaro di una passione e di un amore, rivolto a qualsiasi essere umano e a qualsiasi altra cosa. Questo era Freddie Mercury e soprattutto questo era il genio di Bohemian Rhapsody inteso come opera rock, perchè i Queen hanno dato il cuore e l'anima in questo pezzo e da questo si sono compresi che sarebbero andati oltre.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web locandina film

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