E furono discendenze, e furono nuove culture, nacque il lavoro e la prosperità delle terre, nacquero gli scambi e le invenzioni, nacquero le costruzioni e il darsi da fare, e nacquero le discussioni, le invidie e i malaffari, le ingiustizie e i cattivi desideri, nacquero le discendenze dal bene contrapposte alle forti discendenze dal male.
Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male.......E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo...
E la Sapienza ebbe il dubbio atroce, e la Sapienza non poteva non sapere, e la Sapienza si malediva pure e dispiaceva del suo fare, e come avere forza e coraggio nella fragilità di un sapere? E l'uomo ebbe sempre più grande il dubbio e il credere, e l'uomo fatto di sola carne e anima fluente visse nell'incertezza sempre e nell'incerto si accostò alla fede e questa lo rapì per velare il dubbio atroce dell'incertezza e del rifiuto della Sapienza che lo aveva creato insieme, nel tempo delle cose giuste e buone e delle contentezza.
Il Signore disse: “ Cancellerò dalla faccia della terra l'uomo che ho creato.........”
E venne lo sconforto, la solitudine del cuore, l'abbandono forzato, la delusione e il rancore, e venne il misto odio all'amore, e così l'uomo si ritrò sempre più solo con le sue inutili forze, con solo il desiderio come un male e di contro la rabbia e il disprezzo di chi lo aveva creato. E la Sapienza non era più tale e sulla terra infuocava il male, e nacquero così le forti invidie, gli eccidi e il salvarsi dal niente, e dal niente sopravvivere e lottare e nacquero le credenze o le dicerie.
Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore
E venne la discriminazione, vennero le preferenze, nacquero le divergenze, i raccomandati, i protetti, i salvati, e nacquero ancora più immense le differenziazioni, le invidie e le gelosie, le ribellioni e le ingiustizie, e venne il fidato, il tenuto di conto, il crumiro, il falso e lo sbugiardato, il vile e il vigliacco, il falso credente, il preferito, e nacquero le diffidenze, le ingiurie, le maldicenze, i sospetti e le verità nascoste, le false apparenze, le convenienze.
Allora Dio disse a Noè: “ E' venuta per me la fine di ogni uomo., perchè la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme alla terra. Fatti un'arca di legno di cipresso e dividila in scompartimenti......”
La colpa del peccato ricadde su colui che l'aveva subito e non su chi l'aveva provocato.
“Ecco, io sto per mandare il diluvio, cioè le acque, …....Entrerai nell'arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli....Entra nell'arca tu con tutta la famiglia perchè ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione.....”
E la Sapienza ebbe la certezza, si fece furba e pure falsa con se stessa, della distruzione del mondo e del suo creato, in grande parte ne faceva morte, ma non effettivamente, perchè di ogni specie animale e di piante ne fece salvezza e non pure del suo, prima “maledetto” uomo di cui si era pentita, nonostante, ne salvava la fattispecie e pure se l'era scelta.
E nacquero da queste generazioni ugualmente e sempre più potentemente, l'odio, la guerra e la discriminazione!
E nacquero da queste generazioni ugualmente e sempre più potentemente, l'odio, la guerra e la discriminazione!
“ Di ogni animale puro prendine con te sette paia, il maschio e la sua femmina, degli animali che non sono puri, un paio , il maschio e la sua femmina.......perchè tra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti......” Noè fece quanto il Signore gli aveva comandato.
E tutti o nessuno seppero di quello che sarebbe poi accaduto? O soltanto il protetto, segretamente, si mise a costruire quel mastodontico oggetto che avesse a contenere tutte le specie del mondo animale ivi compreso con la sua famiglia? E vennero giorni oscuri, giorni di battaglie, di raduni,di violenze e di lotte per sopravvivenze, ma quali forze immani si potevano mai avere, quali proprietà di annullare il già deciso si potevano conquistare, la Sapienza prevaleva su tutto soltanto la sua decisione e il suo volere erano dalla sua parte, e nacquero così negli animi di coloro che entravano nell'arca la supposizione di essere superiori, di poter poi decidere di quello che rimaneva, loro sarebbero stati “fattori” delle nuove discendenze, e nacquero di nuovo le violenze e il sopraffare, le ingiustizie colorate da cose buone, e fu cosa buona e giusta questo affogare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Affresco de l'Arca di Noè - Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore - Milano
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