Già il titolo è agghiacciante, ma non lo è di meno il contenuto di questo, a mio parere, bellissimo libro, un libro curato, sofferto, amato e donato dall'autore Truman Capote dopo peripezie e sacrifici personali.
Partendo da una storia vera di cronaca nera, che di per se soltanto a nominarla ha del terrificante, un'intera famiglia massacrata senza un apparente motivo, crudelmente e orribilmente, Truman se n'è appropriato andando personalmente sui luoghi dove erano avvenuti i fatti.
L'autore erà già noto e conosciuto, dopo il suo Colazione da Tiffany ( di cui penso quasi tutti conosceranno il famoso film), ma visto i suoi non tanto puliti modi di vita, a corto di soldi si tuffa in questa vicenda che aveva invaso i rotocalchi del tempo. Siamo nel 1959 nel Kansas e in una fattoria nelle prossimità della ferrovia che porta a Santa Fè, un'intera famiglia, padre ricco ( un lavoratore in proprio, prodigo e volenteroso), la madre fragile ma come tutte le madri molto premurosa, un figlio adolescente ma già forte e dal portamento già da uomo, una figlia sedicenne, gentile, delicata già ottima cuoca, (in Italia potremmo definirli ironicamente una famiglia “tipo” da Mulino Bianco) vengono trovati tutti quanti trucidati in un modo bestiale.
Non ci sono moventi validi per tale ferocia, non ci sono come si suol dire scheletri negli armadi in questi personaggi, insomma una famiglia comune americana che conduce una vita sociale benestante ma lavoratrice.
Truman si reca nel paese e nonostante nessuno voglia più parlare di questa vicenda, ne sono passati troppi giornalisti, televisioni e indagini di polizia, e poi il fatto che nella loro tranquilla cittadina siano accadute tal genere di cose, li ha resi ancor più schivi a parlare e avere contatti con sconosciuti. Ma Capote è testardo, tenace e piano piano con tutta la sua buona volontà e il suo sapersi quasi ben volere riesce a far parlare questa gente e avere notizie sui modus operandi di quella famiglia. Era venuto per fare gossip, ma invece piano piano sembra quasi si innamori del caso e dopo analisi accurate si scopre che il male non sta dentro la famiglia ma fuori, perchè fuori c'è un mondo diverso dalla colazione sorridente di tutte le mattine che la madre prepara, dalla perfezione dei giorni su giorni che si vive in quella casa, fuori c'è un'altra America, fatta di stenti, di brutture, di abbandoni, di miserie, di sofferenze e di invidie e i soldi sono il mero ma enorme sogno e diversamente non esiste per loro altra maniera per procurarseli che prelevarli da chi ne ha a sufficienza , e procurarseli senza ritegno e senza nessun senso di colpa. Due fratelli, Perry e Dick, sono i fautori di tale carneficina, loro non hanno remore o pentimenti, loro nella vita sono stati uccisi da sempre e che differenza fa allora uccidere per un qualcosa che loro non hanno mai avuto.
La meravigliosità di questo libro sta appunto nella trasposizione dei sentimenti e delle vite di questi due fratelli, Truman vivrà con loro nelle celle di isolamento, li analizzerà, cercherà da loro ogni sapere e ogni pensare e di tutto trascriverà a tal punto che quando arriveranno ad essere giustiziati essi stessi chiederanno a Capote di essere presente, perchè possa scrivere e rendere nota della cosa, vorranno essere famosi....e involontariamente e contrariamente a quanto si sarebbe creduto....il libro di Capote sarà un capolavoro.
Quando ho letto per la prima volta “A sangue freddo” sono rimasto affascinato, colpito, estasiato e sinceramente non mi ha turbato il fatto macabro della storia, ma mi ha turbato quanto la mente umana abbia dentro di se i più svariati motivi per dimostrare anche una pur piccola briciola di giustizia personale, di scusante alla sua anima e al suo vivere quotidiano che ritiene spesso dovuto dal destino e non certo guadagnato.
Un libro che non dovrebbe mancare tra quelli da leggere assolutamente, e un libro che se avete occhio si trova sempre su un ripiano di qualsiasi libreria, in bella vista.
Partendo da una storia vera di cronaca nera, che di per se soltanto a nominarla ha del terrificante, un'intera famiglia massacrata senza un apparente motivo, crudelmente e orribilmente, Truman se n'è appropriato andando personalmente sui luoghi dove erano avvenuti i fatti.
L'autore erà già noto e conosciuto, dopo il suo Colazione da Tiffany ( di cui penso quasi tutti conosceranno il famoso film), ma visto i suoi non tanto puliti modi di vita, a corto di soldi si tuffa in questa vicenda che aveva invaso i rotocalchi del tempo. Siamo nel 1959 nel Kansas e in una fattoria nelle prossimità della ferrovia che porta a Santa Fè, un'intera famiglia, padre ricco ( un lavoratore in proprio, prodigo e volenteroso), la madre fragile ma come tutte le madri molto premurosa, un figlio adolescente ma già forte e dal portamento già da uomo, una figlia sedicenne, gentile, delicata già ottima cuoca, (in Italia potremmo definirli ironicamente una famiglia “tipo” da Mulino Bianco) vengono trovati tutti quanti trucidati in un modo bestiale.
Non ci sono moventi validi per tale ferocia, non ci sono come si suol dire scheletri negli armadi in questi personaggi, insomma una famiglia comune americana che conduce una vita sociale benestante ma lavoratrice.
Truman si reca nel paese e nonostante nessuno voglia più parlare di questa vicenda, ne sono passati troppi giornalisti, televisioni e indagini di polizia, e poi il fatto che nella loro tranquilla cittadina siano accadute tal genere di cose, li ha resi ancor più schivi a parlare e avere contatti con sconosciuti. Ma Capote è testardo, tenace e piano piano con tutta la sua buona volontà e il suo sapersi quasi ben volere riesce a far parlare questa gente e avere notizie sui modus operandi di quella famiglia. Era venuto per fare gossip, ma invece piano piano sembra quasi si innamori del caso e dopo analisi accurate si scopre che il male non sta dentro la famiglia ma fuori, perchè fuori c'è un mondo diverso dalla colazione sorridente di tutte le mattine che la madre prepara, dalla perfezione dei giorni su giorni che si vive in quella casa, fuori c'è un'altra America, fatta di stenti, di brutture, di abbandoni, di miserie, di sofferenze e di invidie e i soldi sono il mero ma enorme sogno e diversamente non esiste per loro altra maniera per procurarseli che prelevarli da chi ne ha a sufficienza , e procurarseli senza ritegno e senza nessun senso di colpa. Due fratelli, Perry e Dick, sono i fautori di tale carneficina, loro non hanno remore o pentimenti, loro nella vita sono stati uccisi da sempre e che differenza fa allora uccidere per un qualcosa che loro non hanno mai avuto.
La meravigliosità di questo libro sta appunto nella trasposizione dei sentimenti e delle vite di questi due fratelli, Truman vivrà con loro nelle celle di isolamento, li analizzerà, cercherà da loro ogni sapere e ogni pensare e di tutto trascriverà a tal punto che quando arriveranno ad essere giustiziati essi stessi chiederanno a Capote di essere presente, perchè possa scrivere e rendere nota della cosa, vorranno essere famosi....e involontariamente e contrariamente a quanto si sarebbe creduto....il libro di Capote sarà un capolavoro.
Quando ho letto per la prima volta “A sangue freddo” sono rimasto affascinato, colpito, estasiato e sinceramente non mi ha turbato il fatto macabro della storia, ma mi ha turbato quanto la mente umana abbia dentro di se i più svariati motivi per dimostrare anche una pur piccola briciola di giustizia personale, di scusante alla sua anima e al suo vivere quotidiano che ritiene spesso dovuto dal destino e non certo guadagnato.
Un libro che non dovrebbe mancare tra quelli da leggere assolutamente, e un libro che se avete occhio si trova sempre su un ripiano di qualsiasi libreria, in bella vista.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web della copertina del libro
Nessun commento:
Posta un commento