giovedì 28 marzo 2019

PSYCHO

In una sera di pioggia battente, in fuga da una rapina, ha prelevato dall'ufficio un'ingente somma che sarebbe servita per l'acquisto di una proprietà per un cliente dell'agenzia immobiliare dove lavora, Marion Crane si trova a doversi fermare con la sua nuova auto, presso il primo motel che ha visto acceso sulla strada.
Bates Motel, il nome che tutti ricorderanno e che tutti avranno da ora in poi timore di poterci capitare.
A fianco di questo Motel c'è l'abitazione del proprietario che pare viva con sua madre, una vecchia ormai inferma e ridotta su una carrozzella al secondo piano dell'abitato.
E' un tetro posto, un luogo quasi abbandonato ma il proprietario simpatico, forse un poco strano, ma del resto a Marion va bene così, meno domande fa meglio è.
Ma la tranquillità del posto non è come appare e nessuno, ripeto nessuno può dimenticare quella doccia che Marion si presta a fare nella sua stanza! La sua ultima doccia!
Il resto non sto a raccontarlo, sopratutto per chi non lo avesse visto, ma questo agghiacciante film datato 1960 del grande Sir Alfred Joseph Hitchock, è di una spettacolarità e di un suspence incredibile, se poi pensiamo che al tempo non esistevano effetti particolari e tecnici da ingigantire il pathos delle scene, soltanto ( e non dico poco) un sottofondo musicale geniale.
Una storia di disturbo di personalità, da brivido, un terrificante caso che porta a riflettere di come una mente umana possa arrivare a tanto e con la più pacata tranquillità morale.
Da questo film ne uscirà una grande performance di Anthony Perkins che per sua “sfortuna” non riuscirà più a staccarsi dall'icona del personaggio in questione Norman Bates, tanto da riproporne una serie tra gli anni '80 e '90.
La casa dietro il Motel fu ispirata da un quadro di Edwrd Hopper “ The House by the Railroad” e esiste veramente, si trova nel villaggio di Haverstraw, NY.
Il personaggio di Norman Bates è ispirato a una vera figura che tra il '47 e '57 uccise due persone nel Wisconsin e con i resti delle vittime ci creava delle decorazioni casalinghe.
Nella famosa scena della doccia il coltello che affonda nella carne non si vede mai ma il fatto di supporlo e la musica sottofondo ( che Hitchcock non voleva, ma cambiò idea quando Bernard Herrmann gli fece sentire il suo commento musicale dove gli archi stridono come grida umane o di animali) sono riusciti a farla rimanere impressa e a farne un'icona del film stesso.
A concludere vi lascio con una frase del film detta da Norman Bates:
“ Il migliore amico del ragazzo è sua madre”!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

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