mercoledì 27 marzo 2019

FRANZ KAFKA - LA METAMORFOSI

Dalla pagina "Rileggendo"
“Una mattina Gregor Samsa, destandosi da sogni inquieti, si trovò mutato, nel suo letto, in un insetto mostruoso”....questo è il forte incipit di un libro che penso non abbia bisogno di presentazioni, ma allora perchè rinominarlo? Perchè al tempo stesso penso che sarebbe bene che tutti lo potessero rileggere, con il proposito questa volta, visto che l'effetto scabroso dell'insetto lo avete già digerito, prendersi cura del sottofondo più incisivo che questo libro offre e ammonisce.
La diversità mette paura, la diversità allontana persino persone care e persone di famiglia, la diversità minaccia il normale correre della vita, non si può star dietro a uno “scarafaggio” è riluttante, brutto e schifoso anche se ha un cuore e un'anima umana. La diversità è “voluta e meritata” perchè non si può divenire “scarafaggi” se non si è fatto o compiuto qualche cosa di brutto, la diversità è una punizione data dal cielo e sicuramente va oltraggiata proprio perchè derivata da un peccato....
Vi siete arrabbiati per quello che ho scritto sopra? Certo indubbiamente, ma se ci pensiamo bene non è poi tanto diverso da quello che effettivamente accade nella nostra società mondiale, Kafka era un comune cittadino come noi e come noi ha subito l'indifferenza degli altri, ha sofferto dei momenti di distacco dagli altri magari per una malattia o per chissà che altra cosa, Kafka ha saputo immettere in questo nobile racconto tutti i mali di una società basata soltanto sull'esteriorità delle cose e sul correre per produrre e guadagnare per vivere. Il disagio mentale di ognuno di noi.
Se per un attimo pensassimo a quante persone hanno letto questo libro, e vi assicuro che si può benissimo parlare di milioni, inconsciamente abbiamo creato un nucleo, una società intera e di questi, tutti quanti ne sono rimasti inorriditi, arrabbiati, disgustati non tanto dallo “scarafaggio” ma da quello che lo scarafaggio significava, eppure nessuno di questo insieme ha cambiato il suo correre normale di vita, e siamo tutti ricaduti nel nostro piccolo disagio mentale. Se poi pensiamo che questo libro potrebbe averlo letto anche Hitler che era un grandissimo lettore e aveva stanze piene di libri.....non fa pensare?
Ma la mia non è polemica, assolutamente, è soltanto un far capire che spesso si parla, ci si rammarica, ci dispiace, ci addolora un determinato modo operandi di vita verso chi soffre e chi è “diverso”, ma oltre la compassione e spesso l'indifferenza, non sappiamo fare altro.
E non solo per colpa nostra, assolutamente, ma per colpa di un sistema che come una biscia si è infiltrato nel nostro agire e pensare che non ci da sorta di ribellarsi.
Un libro intenso, vero e determinante, da leggere assolutamente e da riflettere sempre.
Un monito a cercare, anche poco, anche una briciola, di cambiare, di dire oggi voglio fare qualche cosa di “diverso” che diventi invece “uguale” e “normale” per tutti. Basta anche un sorriso in più!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web la copertina del libro

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