Ho preso arco e frecce,
da un distratto amorino alato,
per trafiggere deciso
il cuore di chi non mi ha mai amato.
Ho preso la mira con fermezza,
sono salito sopra il monte alto
e poi con sicurezza
ho scoccato la freccia nel costato.
Il sangue non ne sgorga
da questa ferita inferta,
aspetto che si degni
di vedermi in fretta
e possa finalmente
con questa congettura
far che lei mi ami a dismisura.
Ma tutto non riesce
come vorremo fosse
e quella freccia chissà
dove è andata a parare,
vorrei che mi amasse
ma mi ha lasciato stare
e guardo il suo andar via
ridonando all'amorino distratto
l'arco, le frecce e il mio ritratto.
da un distratto amorino alato,
per trafiggere deciso
il cuore di chi non mi ha mai amato.
Ho preso la mira con fermezza,
sono salito sopra il monte alto
e poi con sicurezza
ho scoccato la freccia nel costato.
Il sangue non ne sgorga
da questa ferita inferta,
aspetto che si degni
di vedermi in fretta
e possa finalmente
con questa congettura
far che lei mi ami a dismisura.
Ma tutto non riesce
come vorremo fosse
e quella freccia chissà
dove è andata a parare,
vorrei che mi amasse
ma mi ha lasciato stare
e guardo il suo andar via
ridonando all'amorino distratto
l'arco, le frecce e il mio ritratto.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Isidoro Bianchi, Cupido dormiente con arco e frecce
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