Sono spine e chiodi
infilzati dentro
la mente spaziosa
e pure nel cervello,
sono lancinanti trapassi,
sopra presenti tormenti,
fragili tentativi
di rinsaldare la mente.
Sono disperazioni
sprecate al cospetto
di un se stesso perduto,
cercato eppure ossesso,
disperazione innata.
Sono malori improvvisi
caduta e frana di sassi
e stelle,
tra macerie ricolme
da polveri di calcine,
mura senza storia
cumuli di fratture,
sono rimabalzi e
opportuni appigli,
come spilli d'acciaio
zampillanti luce,
sono sempre quelli
i costanti dolori
del male che mi divora.
Roberto Busembai (errebi)
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