Si parla e si discute pure, siamo ancora in balia dopo anni e anni a rimuginare sul fattore “Europa”, sulle probabili separazioni e distacchi o sugli sbagli intercorsi, siamo ancora a domandarsi se siamo o non siamo Europei, se ci sentiamo davvero coinvolti in questo insieme di stati, comuni, regioni, insomma se siamo poi considerati per stare in un'Europa che sembra e pare condizioni la permanenza solo esclusivamente sul fattore economico. Ma non voglio e non ne sarei neppure in grado di farlo, parlare e polemizzare su questi concetti. Da parte mia, come cittadino del mondo ho una visione espansionistica del concetto Europa e se vogliamo anche e sopratutto umana e sentimentale, che certo non conferisce e non si addice alla società odierna basata sul Dio soldo, e comunque restando sul mio umile pensiero, io parto dal principio del valore umano e vedo solo ed esclusivamente la persona, e noi “Europei” ci assomigliamo in tutto e per tutto e abbiamo uno scambio di vedute, di genialità, di tradizioni, di culture molto simili e molto comuni.
Il libro che ho letto recentemente, è giusto un esempio di come nei secoli e nei secoli passati e trascorsi, nonostante non esistesse una firma e un contratto, lo scambio e le vicissitudini positive, a volte anche combattive, ma sempre con un principio totale e univoco, tra i paesi Europei, c'è sempre stato e sempre si è amalgamato. Philippe Daverio si interroga con fatti e con ironica visione sul concetto Europa visto appunto da parte dell'umana persona, scruta e si intrufola in un medioevo, nei contrasti e negli allori del seicento e del settecento e ci propina una “diversa” veduta dei fatti sotto il concetto Europeista del tempo. E' un libro viaggio che si legge amorevolmente e con punte di sarcasmo e di intelligente ironia che ti lasciano davvero un sapore divertito e intelligente in testa e nel cuore, un tuffo nel passato che se si ha a disposizione una giornata, magari vista l'estate che avanza, seduti su una sdraia al mare o in un prato in montagna, si può leggere tutto il libro e rimanerne incantati. Non ci sono espressioni, insegnamenti, opere d'arte da analizzare e concezioni pro o contro l'Europa, assolutamente, il libro, ovvero Daverio, si pone e ci pone delle “conversazioni” sull'Europa arrivando persino a parlare dei cibi e dei vini.
Un libro nuovo, a mio parere anche molto diverso dai libri “artistici” a cui Daverio ci ha abituato, singolare e che propongo vivamente di leggere, se non altro per avere una visione più “umana” di un'Europa che c'è la tendenza a bistrattare.
Il libro che ho letto recentemente, è giusto un esempio di come nei secoli e nei secoli passati e trascorsi, nonostante non esistesse una firma e un contratto, lo scambio e le vicissitudini positive, a volte anche combattive, ma sempre con un principio totale e univoco, tra i paesi Europei, c'è sempre stato e sempre si è amalgamato. Philippe Daverio si interroga con fatti e con ironica visione sul concetto Europa visto appunto da parte dell'umana persona, scruta e si intrufola in un medioevo, nei contrasti e negli allori del seicento e del settecento e ci propina una “diversa” veduta dei fatti sotto il concetto Europeista del tempo. E' un libro viaggio che si legge amorevolmente e con punte di sarcasmo e di intelligente ironia che ti lasciano davvero un sapore divertito e intelligente in testa e nel cuore, un tuffo nel passato che se si ha a disposizione una giornata, magari vista l'estate che avanza, seduti su una sdraia al mare o in un prato in montagna, si può leggere tutto il libro e rimanerne incantati. Non ci sono espressioni, insegnamenti, opere d'arte da analizzare e concezioni pro o contro l'Europa, assolutamente, il libro, ovvero Daverio, si pone e ci pone delle “conversazioni” sull'Europa arrivando persino a parlare dei cibi e dei vini.
Un libro nuovo, a mio parere anche molto diverso dai libri “artistici” a cui Daverio ci ha abituato, singolare e che propongo vivamente di leggere, se non altro per avere una visione più “umana” di un'Europa che c'è la tendenza a bistrattare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web copertina del libro
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