martedì 18 giugno 2019

PIETER BRUEGEL IL VECCHIO - LA CADUTA DI ICARO

Dalla pagina FB " Arte in cornice"
C'è un'opera d'arte pittorica, che mi ha sempre colpito per il suo “strano” metodo rappresentativo di un evento ben descritto nel titolo, diversamente da quello dipinto, “La caduta di Icaro” di Pieter Bruegel il Vecchio. Un'opera complessa e altresì semplice nel suo insieme, ma che lascia chiaramente esterefatti per la rappresentazione del mito di Icaro. La leggenda narra di Icaro che fuggendo dal labirinto di Creta con le ali di cera, si avvicinò troppo al sole e queste si sciolsero facendolo precipitare verso terra. In questa opera a lui dedicata, Bruegel mette in ultimissimo piano la scena della caduta, ovvero la fa percepire da due gambe che affiorano sul mare, in un angolo del quadro, mentre centralizza l'occhio e l'importanza a la scena di un contadino che ara un campo, a un pastore che guarda in alto, voltando letteralmente le spalle all'evento di Icaro, a un pescatore che assolutamente indisturbato continua a pescare e a una nave che in prossimità alle gambe di Icaro, continua imperterrita la sua navigazione. Icaro, al tempo in cui fu fatta questa opera (siamo intorno al 1555) era interpretato come allegoria della presunzione degli uomini che sono disposti ad oltrepassare limiti che Dio ha loro imposti, e lo fanno con le più impossibili e talvolta inutili imprese, ecco che Bruegel, amante della rappresentazione grottesca, mette in ridicolo il personaggio rappresentandolo con due gambe che sgambettano fuori dall'acqua. Ma c'è anche un'altra e più palusibile interpretazione, quella che a parere mio è più interessante e oserei dire anticipatoria del nostro presente, l'indifferenza totale di quello che sta succedendo.....un uomo è caduto in mare, ma nessuno se ne interessa e prosegue nel suo daffare, c'è un freddo distacco dal mondo e da quello che accade, ognuno si sente protetto nel suo fare e nel suo agire e non vuole avere interferenze. Non pare anche a voi che abbia “alcune” attinenze con un qualcosa di già vissuto e visto? Un'opera attuale in un'esposizione particolare e alquanto spettacolare.
Roberto Busembai (errebi)

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