Era una notte buia e tempestosa, il vento soffiava a più non posso, pareva che il mondo crollasse in un momento ma era la notte delle streghe e tutto era previsto.
Ardesia, Clara, Samantha e Doriana erano tra care e umili vecchiette che abitavano vicine in un piccolo paese di campagna, tra fiori e pioppi, campi e farfalle, erano quattro amiche inossidabili già dal dopoguerra, quando insieme andavano a scuola e insieme già combinavano marachelle.
Ardesia era la più anziana, di pochi anni comunque dalle altre, ma era anche quella che ritenevano, nel loro stretto gruppo, la capa, ovvero colei a cui si doveva, non obbligatoriamente, ma per semplice dovizia, rendere e prendere insegnamento. Aveva un carattere dolce e inoffensivo, ma audace e austero se la si contraddiva, amava fare giardinaggio e non v'era erba che non conosceva. Vivace nell'animo e nel cuore, sapeva di ognuna la sua storia e di ognuna ne portava il più alto rispetto anche se qualche volta si lasciava ammorbidire e contraddire chi non l'approvava per intero.
Clara era di tutt'altro aspetto, almeno nel morale, sempre litigiosa e controcorrente, infastidita da ogni cosa e non trovava pace, aveva come si suol dire, un diavolo per capello, e di capelli nonostante l'età avanzata, ne aveva ancora tanti e ancora mori e lunghi che arrotolava in fare di cipolla dietro la testa. Lei non proponeva, lei criticava, ma le amiche non gli serbavano nessun rancore, del resto era il suo fare e lasciavano correre sopra. Comunque anch'essa aveva un grande cuore e sempre disponibile per gli altri ad ogni fare.
Samantha e Doriana erano sorelle, nate gemelle ed erano precise e identiche sia esteriormente che nell'interiore, erano due gocce d'acqua scandite perfettamente, solari, disponibili, giudiziose, esemplari per il loro sempre acume in ogni cosa e pensare, erano insomma le basi a cui ci si poteva aggrappare.
Queste dolci nonnine erano comuni anziane che scorrevano la vita, tra il loro cucinare, ricamare, badare ai nipotini, saper accudire la casa e dedicarsi ai fiori e agli animali, frequentavano un'associazione per dare una mano ai meno abbienti e portavano sempre dolcetti e torte a chi magari di mangiare ne aveva ben poco.
Ma in un giorno fatidico, il paese sapeva e tremava, accadeva l'irreale.
Si dice che nella sera tra il 30 e il 31 Ottobre esse si ritirassero in una casa, e mai si sapeva quale, per assumere la vera identità, pare che siano state quattro fantastiche streghe e che in quella notte di Halloween si riunissero per fare gioco e gettare incantesimi sulle persone loro conoscenti.
Si radunavano felici intorno ad un tavolo servendosi del te bollente, con i cappelli neri in testa e con pure i mantelli, iniziavano la loro distribuzione di malefici, o così si credeva.....MA...
erano soltanto incontri divertenti che queste nonne, giovani nello spirito e nella mente, si travestivano e iniziavano la semplice cosa che altre fanno sempre, parlare, forse anche con sottile maldicenza, diciamo semplice pettegolezzo di cose futili e con leggera essenza.
Insomma la gente era quella più maliziosa, se vogliamo, pensandole davvero come streghe e non come quello che poi erano davvero....quattro arzille e simpatiche signore.
Ardesia, Clara, Samantha e Doriana erano tra care e umili vecchiette che abitavano vicine in un piccolo paese di campagna, tra fiori e pioppi, campi e farfalle, erano quattro amiche inossidabili già dal dopoguerra, quando insieme andavano a scuola e insieme già combinavano marachelle.
Ardesia era la più anziana, di pochi anni comunque dalle altre, ma era anche quella che ritenevano, nel loro stretto gruppo, la capa, ovvero colei a cui si doveva, non obbligatoriamente, ma per semplice dovizia, rendere e prendere insegnamento. Aveva un carattere dolce e inoffensivo, ma audace e austero se la si contraddiva, amava fare giardinaggio e non v'era erba che non conosceva. Vivace nell'animo e nel cuore, sapeva di ognuna la sua storia e di ognuna ne portava il più alto rispetto anche se qualche volta si lasciava ammorbidire e contraddire chi non l'approvava per intero.
Clara era di tutt'altro aspetto, almeno nel morale, sempre litigiosa e controcorrente, infastidita da ogni cosa e non trovava pace, aveva come si suol dire, un diavolo per capello, e di capelli nonostante l'età avanzata, ne aveva ancora tanti e ancora mori e lunghi che arrotolava in fare di cipolla dietro la testa. Lei non proponeva, lei criticava, ma le amiche non gli serbavano nessun rancore, del resto era il suo fare e lasciavano correre sopra. Comunque anch'essa aveva un grande cuore e sempre disponibile per gli altri ad ogni fare.
Samantha e Doriana erano sorelle, nate gemelle ed erano precise e identiche sia esteriormente che nell'interiore, erano due gocce d'acqua scandite perfettamente, solari, disponibili, giudiziose, esemplari per il loro sempre acume in ogni cosa e pensare, erano insomma le basi a cui ci si poteva aggrappare.
Queste dolci nonnine erano comuni anziane che scorrevano la vita, tra il loro cucinare, ricamare, badare ai nipotini, saper accudire la casa e dedicarsi ai fiori e agli animali, frequentavano un'associazione per dare una mano ai meno abbienti e portavano sempre dolcetti e torte a chi magari di mangiare ne aveva ben poco.
Ma in un giorno fatidico, il paese sapeva e tremava, accadeva l'irreale.
Si dice che nella sera tra il 30 e il 31 Ottobre esse si ritirassero in una casa, e mai si sapeva quale, per assumere la vera identità, pare che siano state quattro fantastiche streghe e che in quella notte di Halloween si riunissero per fare gioco e gettare incantesimi sulle persone loro conoscenti.
Si radunavano felici intorno ad un tavolo servendosi del te bollente, con i cappelli neri in testa e con pure i mantelli, iniziavano la loro distribuzione di malefici, o così si credeva.....MA...
erano soltanto incontri divertenti che queste nonne, giovani nello spirito e nella mente, si travestivano e iniziavano la semplice cosa che altre fanno sempre, parlare, forse anche con sottile maldicenza, diciamo semplice pettegolezzo di cose futili e con leggera essenza.
Insomma la gente era quella più maliziosa, se vogliamo, pensandole davvero come streghe e non come quello che poi erano davvero....quattro arzille e simpatiche signore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web