L'inverno sostava sulla
soglia per entrare nell'anno
quando gli si avvicinò Dicembre
chè era il suo giusto tempo
per arrivare,
vide questa triste e mesta stagione
e con ardore e brio gli si rivolse:
“ Lo so che te sei la stagione
del brutto tempo e della neve a metri,
lo so che porti il vento e ghiaccio in ogni dove,
non ti curi di chi sta soffrendo
e di chi per tua causa muore,
non badi alla natura che hai dintorno
e non lasci speranza assoluta a niente,
ebbene visto che io di te
quasi appartengo, sai cosa ho deciso
dal momento che entrerò nell'anno
farò che tutto sia gaudioso,
renderò vivi tutti i giorni e di feste
mi coprirò fino in fondo,
sarò il mese della speranza pura,
del rosso vivo su ogni cosa
e della luce che brilla come stelle,
poi per tuo dispetto e contro natura
sarò la calda e dolce culla
di un bambino che nacque nella stalla,
nel freddo delle mura e tra la paglia,
e per farti ancora più dispetto,
in fondo all'anno quando sarò
finito e di te invece è l'inizio,
brinderò alla gioia immensa
che ho regalato ad ognuno
e per ognuno a te non
darà nessuna importanza.
Sono Dicembre e me ne vanto tanto,
anche se ho quel triste e mesto inverno accanto”.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
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