Avrei voluto fossi ultimo
per tante cose
ma lo sei soltanto come mese,
che tu fossi quello che prendeva
per portare via
questa coltre coperta di pandemia,
che dal primo tuo giorno
levassi le guerre d'intorno,
che dal primo tuo alzarsi del sole
si sentissero solo belle parole,
che l'invidia, il rancore e l'ingiustizia
le tenessi strette con molta avarizia,
che solo neve o vento, sole o pioggia
fosse le uniche tue doti naturali
e terremoti, inondazioni e altro ancora
rimanessero per noi solo memoria.
Avrei voluto fossi ultimo
per tante cose,
ma lo sei soltanto come mese,
e allora vali certamente poco
pure con le feste e i festeggiamenti,
con le luci e gli alberi addobbati,
i “falsi” presepi e le paci annunciate,
gli auguri di sempre senza una ragione
offerti solo come convenzione,
pace sussurrata su un soffice pandoro
e una noce secca da spaccare,
per poi dimenticarla come sempre
in un convenevole brindisi di Natale.
Avrei voluto fossi ultimo
per sempre
almeno per tante cose.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
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