E resteremo come ghiaccio
al gelo appesi al vuoto
nell'attesa di un calore
che venga a scioglierci
per ritornare liquidi
che smuovono sul terreno,
sparsi come fiumi
violenti come mari
e calmi apparenti come laghi.
E resteremo a galleggiare
come zattere abbandonate
isole senza terra
naufraghi di un nulla
e profughi del male,
a contemplare il silenzio
di vuoti sensi e sensazioni,
forse saremo niente
o tutto insieme come sempre.
E resteremo come indumenti
stesi al primo vento ad asciugare,
lacrime senza sale
e senza umido per bagnare,
saremo il vuoto che ci comanda
e il pieno che sovrasta,
ritroveremo amore
e forse sarà davvero quello che ci basta,
come il respirare di aria pura
per continuare
a restare appesi come foglie
che al primo vento d'autunno
a cadere.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
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