venerdì 31 dicembre 2021

BUON ANNO AMICI


All'alba di un nuovo anno, pare che tutto cambi e tutto sia diverso, o almeno lo si spera tanto, ma certamente niente avrà quel risultato, e forse è giusto che così sia lo scorrere della vita, certo vorremmo qualche cosa di più meno doloroso, un giusto ed equo alimento monetario, un vivido e libero respirare meglio e quel naturale senso dell'amore che forse, al momento, ci sta mancando tanto. E ci auguriamo allora reciprocamente che tutto questo prenda davvero il sopravvento, e lo facciamo con il più assoluto sentimento, sapendo tuttavia che il risultato non sarà poi così eclatante, ma la speranza, quella parola che adesso ancor di più ha la sua notevole sostanza, ebbene essa non può e non deve mai mancare. Saranno giorni e notti come sempre, saranno giorni sereni con un sole caldo e altri un poco nuvolosi, saranno notti con la luna piena e purtroppo anche quelle dove pare che anche le stelle cessino di brillare, saranno scambi di parole e gesti d'amore e pure lacrime sulle guance e forse anche forte dolore, saranno baci misti a carezze dolci ma anche schiaffi nel morale e parole contro, saranno giorni e notti da salute piena e pure li stessi ma di naturale o assurda malattia.

E allora cosa rimane a me, umile umano come voi tutti quanti, che possa donarvi perchè tutto sia migliore davvero? Rimane augurarvi con sincero affetto che questo anno che sta quasi alzando il primo sole, possa davvero donarci tutta la forza di una speranza senza limitazioni, che sia per ognuno di noi lo scorrere naturale e senza infrangimento, dolore e gioia, amore e odio correranno sempre insieme, ma si accetteranno o si combatteranno con la speranza della salute e dell'amore insito. Amici, chiunque siate e ovunque vi troviate, che il mio messaggio sia per voi l'augurio che volevate sentire, fatene uso del meglio che vi pare e non sciupate quel pizzicore che nel cuore vi fa tremare e una lacrima abbandonare sul solco delle guance ancora vive all'anno nuovo che arriva.

Auguri a tutti quanti, e a tutti quelli che non sono presenti.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web: David Grossman - Stained Glass Sky

martedì 28 dicembre 2021

SOLO IL SILENZIO


Solo il silenzio

di una spiaggia vuota,

infonde in ogni cuore

quel desiderio di sognare ancora

come se fosse estate in pieno,

e se il rumore improvviso

di un vento forte,

svegliasse il mio pensiero,

allora solo il mare

conoscerebbe quel segreto

che fa si che possa

vivere sincero.

E ieri, oggi e pure domani

sono granelli di sabbia

che si lasciano trasportare.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Javi Roa

domenica 26 dicembre 2021

LA SPERANZA COME UN FIORE


Se la speranza

diventasse fiore,

per me sarebbe

una margherita,

dai bianchi petali scandita

con la corolla gialla a illuminare,

lo stelo delicato ma rassicurante.

La immagino

come un messaggio

dentro a una bottiglia in vetro

abbandonato alle onde del mare

lasciando così vago

il suo lido segreto.

Se la speranza

diventasse fiore,

la prossima primavera

sarebbero tante gioie.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web

sabato 25 dicembre 2021

BABBO NATALE FIFONE


Ma di Babbo Natale

ne vogliamo parlare?

Avevo sollecitqto la spedizione

della mia letterina

ma qualche cosa non ha funzionato

e stamani al mio risveglio,

sotto l'albero, il desiderio

non era arrivato!

Capisco questi grandi

che si danno tanto da fare

per un mostro strano

che gira per le strade,

che si dice pure tolga

i denti a tutti quelli che trova,

e che perciò si usano le mascherine

per non farglieli vedere,

ma per colpa di questo strano essere,

Babbo Natale non ha avuto il permesso

di poter venire.

Beh senti amico pupazzo orsetto,

al prossimo anno ci organizziamo meglio,

sai cosa facciamo?

Indossiamo una bella armatura di ferro

che ci copra anche i denti,

prendiamo una spada lunga lunga tra le mani

e facciamo fuori questo mostro strano!

Certo, a ripensarci bene,

non me lo aspettavo che Babbo Natale

fosse così fifone!


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web

venerdì 24 dicembre 2021

BUON NATALE AMICI CARISSIMI


Non posso negare che la mano è titubante nello scrivere, del resto è condizionata dalla mente e questa, appunto, vaga e rimbalza, come una pallina di flipper, sospinta non da impulsi elettronici ma da attimi emozionali di dubbio, incertezza, paura, fobia, delusione, rancore, e tanta tanta rabbia. La speranza di questi giorni, la luce di rinascita del Natale, il calore dei dolci sentimenti, la volontà stessa del volersi bene, della riconoscenza altrui e del sapere amare e rispettare posizionano, stagnanti, in un angolo buio e seminascosto del cuore. La mano ancora tentenna a scrivere gioia e stupore, la mente non vuole parlare di male, non vuole esaltare il dolore, la mano e la mente si estraniano forzatamente, ma è giusto e pure normale, non fingere, ma fortemente sperare.

Voglio farvi con tutto il mio umile cuore, con tutta la mia umile forza di vita, con tutto me stesso gli auguri di un sereno Natale, che non sia di luci e colori, di dolci e sapori, di cori e di canzoni, ma nasca dentro, singolarmente, in voi, quella vera, fresca e limpida luce da farvi star bene e poterla anche donare, perchè quello è davvero Natale, e che ognuno possa nel loro silenzio e nel loro intimo sospirare, avere un pensiero grandioso a chi in questo momento non possa gustare nemmeno la luce e l'aria del giorno.

Buon Natale amici carissimi e devoti.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Michelangelo Buonarroti – Tondo Doni – Sacra famiglia (particolare del Bambino Gesù)

sabato 18 dicembre 2021

HO SOGNATO LA PRIMAVERA


Ho sognato la primavera,

quel magico ritorno

alla vita vera,

ai fiori colorati sopra i prati,

ai cieli azzurri infiniti,

le onde del mare

che frangono leggere sugli scogli,

ai monti verdi di alberi in foglie

e cime dai lucidi macigni.

Ho sognato la primavera

perchè ne ho bisogno,

c'è troppo inverno

in ogni dire e fare,

agire e pensare,

ho voglia di cambiare

tempo e giorno

mese e se vogliamo pure anno.

Sarà Natale con l'albero e il presepe

per me sarà l'autunno

che attenderà l'estate,

ovvero primavera dentro

con fiori nelle orecchie

per non sentir la neve.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: hwantastic79vivid

venerdì 17 dicembre 2021

IL REGALO DI NATALE


E' rinchiuso in un passare

di fiume nel silenzio,

tra le foglie morte

e ghiaccioli ai rami,

un tremolio di nebbia

e gocce sul viottolo di casa,

è ancora appeso

al profumo della neve

al camino acceso

tra faville e cenere sul pavimento,

dalle numerose coperte

e dal tepore del fiato

delle bestie,

nelle stalle e negli ovili

tra polli e conigli a vagare.

E come in una scatola stretta

stretta, dove non trovi

come chiudere per posare,

sta un Natale,

o forse cento,

adagiato a riposare

in un eterno sognare.

E chiudo finalmente

con un fiocco rosso,

rami d'abete e agrifoglio,

il sorriso dolce di mia madre

e la mano sulla spalla

di un padre fiero d'esser tale.


Roberto Busembai (errebi


Immagine web

martedì 14 dicembre 2021

TI ASPETTO, NATALE


Ti aspetto Natale,

affacciato al terrazzo,

una pipa di fumo

a darmi sapore,

ti aspetto così

come mi hai insegnato

ad amare,

questo giorno di festa

che non so chi l'abbia creato,

ti aspetto con il vestito

quello rosso che davvero ti piace,

e mi sostengo appoggiato alla porta

perchè i miei anni

cedono allo stare

troppo sulle gambe

ormai stanche e malconce.

Ti aspetto Natale

per vedere che cosa

hai il coraggio, quest'anno,

da inventare

per farci un regalo davvero

prezioso che non ci faccia star male,

che mi dia quel giusto coraggio

di andar per le strade

e farmi rincorrere dietro

chiamandomi Babbo,

come tu gli ha insegnato da tanto,

da sempre.

Ti aspetto mentre il fumo

già tende ad alzarsi lontano.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web

mercoledì 8 dicembre 2021

IL MIO NATALE









Il mio Natale si è evoluto nel tempo,

nato tra noci e camiciole di lana,

tra bacche di rose

e cachi maturi,

il mio primo regalo importante

gli animali di gesso

colorati di terre,

poi conobbi la Lego,

ma era stato un regalo

di una nobile anziana

in promiscua salute.

A dieci anni capivo

che il Natale era un gesto,

un incontro voluto

di parenti lontani,

di cucine sommerse,

di profumi nostrani,

un puffetto sul viso,

un “ ti vedo cresciuto”,

ma “ sei sicuro di mangiare abbastanza”

“ sei sempre più secco di 

un ago d'abete”.

Poi sopravvenne la contestazione,

il Natale era solo una festa borghese,

lo snobbai come festa

e misi in prognosi riservata

pure la religione,

era giusto una “falsa” occasione

per un approccio d'amore,

un regalino di convenienza

per farsi più bello 

e far battere un cuore.

I Natali più belli

li ho vissuti con i figli,

del loro sorriso 

ho goduto ogni attimo,

regali, canzoni,

giochi in casa e 

preghiere fatte al bordo del letto

una a Babbo Natale

l'altra a Gesù Bambino, 

mentre fuori e dentro

ricoprivo di luci 

pure il soffitto.

Ora è solo un caldo sapore

che si innalza dal cuore

e raggiunge la testa,

che mi prende la mano

e mi urla che è festa,

la preghiera è di prassi

ma molto sentita,

la festa ha i suoi 

scanditi colori,

ma oggi io sento davvero 

il Natale,

quando forse nevica fuori,

ma dentro resiste 

quell'amore sovrano

tra persone di casa,

figli, nuore e la figura importante

che scandisce con me

il passar delle ore

esaltando i minuti

come fossero ognuno

un passare felice di anni.


Roberto Busembai (errebi)


Immagini Errebi (Il mio piccolo mondo Natalino)


lunedì 6 dicembre 2021

IL GIOCO DELLA VITA


Ogni giorno nasce

un nuovo giocatore,

le sfide si moltiplicano,

vincitori e vinti

in ogni situazione,

l'importanza di una vita

è voler giocare ogni momento,

sempre e comunque,

la rivincita è un'occasione

la vittoria un attimo soltanto.

Oggi ho vinto un posto nel cuore

domani lo perdo per un nuovo amore,

e così si muovono sempre le pedine

e si lascia aperta una nuova partita,

mai credersi eternamente perdente

e mai fidarsi della fortuna cieca,

il pareggio è solo una parentesi

in sospeso,

vivere la vita come fosse un gioco

e andare avanti ad ogni qualsiasi sfida.


Roberto Busembai (errebi)


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domenica 5 dicembre 2021

FOGLIE SECCHE


Porterò con me

il giallo dell'autunno

e le sue secche foglie,

le conserverò perchè

non si infrangano nel tempo

chè i ricordi hanno

bisogno di restare,

saranno verdi nel pensare

e torneranno pure a vivere

sull'albero che

hanno dovuto lasciare.

Porterò con me

per tutto il tempo

che ancora mi rimane,

le foglie secche

di amori persi e dimenticati,

di speranze vane

e umili sogni svaniti

come nebbie al sole.


Roberto Busembai (errebi)


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venerdì 3 dicembre 2021

IL VERO DICEMBRE


L'inverno sostava sulla

soglia per entrare nell'anno

quando gli si avvicinò Dicembre

chè era il suo giusto tempo

per arrivare,

vide questa triste e mesta stagione

e con ardore e brio gli si rivolse:

“ Lo so che te sei la stagione

del brutto tempo e della neve a metri,

lo so che porti il vento e ghiaccio in ogni dove,

non ti curi di chi sta soffrendo

e di chi per tua causa muore,

non badi alla natura che hai dintorno

e non lasci speranza assoluta a niente,

ebbene visto che io di te

quasi appartengo, sai cosa ho deciso

dal momento che entrerò nell'anno

farò che tutto sia gaudioso,

renderò vivi tutti i giorni e di feste

mi coprirò fino in fondo,

sarò il mese della speranza pura,

del rosso vivo su ogni cosa

e della luce che brilla come stelle,

poi per tuo dispetto e contro natura

sarò la calda e dolce culla

di un bambino che nacque nella stalla,

nel freddo delle mura e tra la paglia,

e per farti ancora più dispetto,

in fondo all'anno quando sarò

finito e di te invece è l'inizio,

brinderò alla gioia immensa

che ho regalato ad ognuno

e per ognuno a te non

darà nessuna importanza.

Sono Dicembre e me ne vanto tanto,

anche se ho quel triste e mesto inverno accanto”.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web

RITORNA NATALE


Si perde come un granello

di sabbia in un prato,

e mai più si trova

sul mare

quel pulviscolo uguale,

ci lascia nel cuore soltanto

il fastidio

di averlo per sempre

a sfregare

sui sentimenti e ricordi passati,

Natale ritorna come

una stagione passata,

un anno dimenticato

e un tempo che forse ero stato

quell'attimo felice

di averlo trovato.

E quando saremo sul ciglio

passo dopo passo

ci arrangeremo per piano cadere.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: By Klaus Kaminski

mercoledì 1 dicembre 2021

DICEMBRE


Avrei voluto fossi ultimo

per tante cose

ma lo sei soltanto come mese,

che tu fossi quello che prendeva

per portare via

questa coltre coperta di pandemia,

che dal primo tuo giorno

levassi le guerre d'intorno,

che dal primo tuo alzarsi del sole

si sentissero solo belle parole,

che l'invidia, il rancore e l'ingiustizia

le tenessi strette con molta avarizia,

che solo neve o vento, sole o pioggia

fosse le uniche tue doti naturali

e terremoti, inondazioni e altro ancora

rimanessero per noi solo memoria.

Avrei voluto fossi ultimo

per tante cose,

ma lo sei soltanto come mese,

e allora vali certamente poco

pure con le feste e i festeggiamenti,

con le luci e gli alberi addobbati,

i “falsi” presepi e le paci annunciate,

gli auguri di sempre senza una ragione

offerti solo come convenzione,

pace sussurrata su un soffice pandoro

e una noce secca da spaccare,

per poi dimenticarla come sempre

in un convenevole brindisi di Natale.

Avrei voluto fossi ultimo

per sempre

almeno per tante cose.


Roberto Busembai (errebi)


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domenica 28 novembre 2021

UNA LUCE ACCESA


Voglio tenere accesa

la luce della speranza,

anche se il vento gelido

di questo strano inverno

soffia sempre più forte

per accecarla,

anche se il fiato della gente

si unisce in un unico respiro

perchè essa svanisca,

anche se i cuori con

le anime e le menti

non cerchino più

da lei riparo,

io voglio e lo pretendo

di credere nel cielo

e vivere in questa terra

come ci è stato donato

il giorno del primo vagito.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web

giovedì 25 novembre 2021

COSA ALTRO VUOI, DONNA!


Avrai scarpe rosse

per ricordare il tuo passaggio,

rose rosse per sottolineare

la tua grazia e gentilezza,

panchine rosse per esaltare

la tua pazienza a sopportare.

Cosa altro vuoi, donna!

L'amore?


Roberto Busembai (errebi)


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lunedì 22 novembre 2021

MALINCONIA


MALINCONIA


Perchè tanta malinconia

non sopporta il cielo cupo

la nebbia dei pensieri

e il freddo dei sentimenti,

perchè la malinconia

porta lontano tutte le menti

e lascia sulla sedia

il suo scialle antico

memoria di un lavoro

fatto con le mani.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web


mercoledì 17 novembre 2021

FOGLIE COME PARVENZE


Speravo fosse un sogno

purtroppo era reale,

avevo acquistato un libro,

uno dei tanti che mi piace avere,

era accattivante già dalla copertina,

rigida, multi colorata, dai disegni

strani e variegati,

un titolo scritto in caratteri

quasi dorati, attraenti,

“L'uomo in questo presente”.

Mi affascinava il contenuto,

immaginavo l'evolversi

della specie umana, in questo secolo,

i cambiamenti tecnologici

e gli sviluppi su ogni materia,

partendo dagli studi di medicina,

già mi aspettavo un'esposizione

dell'evoluzione intellettuale,

della conquista dei valori,

dei principi basilari,

delle libertà conquistate

su ogni campo e generazione,

la fratellanza, la caduta dell'emarginazione.

Appena l'ho aperto

la cosa che mi ha un poco

turbato è stata quella

di non trovare un indice,

persino in fondo alle ultime

pagine ho guardato,

e mi sono anche impressionato

perchè un libro senza capitoli

è dura da poterlo leggere

e ricordare, ma al contempo ero

sempre più affascinato.

Il libro aveva tutte le pagine bianche,

non una parola, nessuno scritto,

nessuna immagine o commento,

nessuna nota con numero a dare spiegazione,

l'ho scorso velocemente

direi con pura angoscia e quasi terrore,

arrivando all'ultima pagina

dove c'erano soltanto queste parole:

“ Io mi rifiuto di scrivere

le cose di sempre,

le invidie e i rancori,

gli odi e i soprusi,

le guerre e le violenze,

l'ignoranza e la derisione,

mi rifiuto perchè speravo

di scrivere cose nuove

e non quelle di sempre

in questo secolo

che si identifica civile e avanzato”.

Ho immaginato una strada

asfaltata con le sue crepe naturali,

un approssimativo disegno di un ramo inesistente

dove l'uomo ha appiccicato delle foglie vere

soltanto come parvenze, il resto NIENTE.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web

CI INCONTREREMO

Saliremo insieme e non ci sarà più la corsa della vita, ci incontreremo sul quel balcone lasciandoci dietro le antiche scale del tempo. Non ...