Era una notte come tante, una di quelle che l'inverno porta sopra le sue spalle e poi riversa nel mondo intero, una notte senza luna e senza stelle ma carica di nuvole e neve a fior di pelle. In questo scenario da brivido di freddo, un vecchio , smunto, scarno, vestito di cenci sdruciti e con un cappotto pieno di strappi e rosi intorno al collo e ai polsini, un vecchio dai capelli bianchi, quei pochi rimasti a fare da contorno alla sua calva testa, si incamminava sprofondando sulla neve alta, incurante del freddo e del gelo, quasi che ormai a lui non spaventasse neppure il vento che a volte pareva lo spostasse, e proseguiva il suo cammino con la testa bassa appoggiandosi pesantemente ad un lungo e ritorto bastone che teneva stretto nella sua grinzosa mano.
Era una notte che per le strade non passava nessuno, si potrebbe davvero dire che fosse una notte da lupi, perchè forse solo quella specie di animale poteva camminare andando a caccia per sfamarsi, e forse anche quel vecchio era in cerca di un qualche cosa di caldo sicuramente da mettere nello stomaco, che difficilmente ricordava quando era l'ultima volta che era stato pieno. Pareva che nonostante la sua lotta di restare in piedi, non durasse poi quella tanta fatica, era di certo rassegnato a questa sua umile e triste esistenza e portava avanti la vita con molto fede e speranza.
Dal fondo del viale, s'intravide una minuta luce, una tipica luce da candela, che illumina nel ristretto ma anche da lontano comunque si nota la sua luce. Doveva essere certamente dentro a una lanterna altrimenti dal vento non avrebbe potuto restare accesa, e avanzava piano e con cautela, sospesa in aria come un fantasma. La neve fina che si alzava dalle folate non rendeva la visuale per capire bene di cosa si trattasse, ma il vecchio appena ne ebbe la certezza, improvvisamente si arrese dove si trovava e parve che attendesse proprio quella luce alla sua vicinanza.
Infatti dopo poco si poté capire di cosa si trattava, era un calesse trainato da un cavallo nero, un calesse che aveva una lanterna posata sulla sua carrozza chiusa, e un uomo tutto imbacuccato da sciarpa, cappotto scuro con risvolto in falsa pelliccia e da un cappello di pelo lungo posato sulla testa come una tazza si posa sopra un tavolino. Aveva una frusta lunga tra le mani ma pareva non doverla usare, tanto il cavallo mogio e lento da se procedeva nel camminare. Appena giunta la carrozza al cospetto del vecchio, si fermò. Dentro s'intravedeva dai piccoli finestrini soltanto una luce gialla, ma non era dato di sapere se vi fosse qualcun perchè c'erano delle tendine bianche che facevano da riparo.
Il vecchio alzò lo sguardo verso il cocchiere, gli disse qualche cosa a mezza voce, ma non si seppe mai cosa, e quest'ultimo con il capo fece segno di assenso e la porta della carrozza si aprì, ma non uscì nessuno, ma anzi il vecchio, lasciando sul selciato il bastone, si tolse di dosso quel vecchio cappotto e in un baleno salì dentro, richiuse la porta e la carrozza riprese il suo cammino.
Ora vi chiederete che storia sia mai questa, beh ve la spiego in poche parole, anche perchè la prima volta che io l'ho saputa mi sono chiesto subito, come voi del resto, chi mai fosse quel vecchio e perchè poi salisse indisturbato su quella carrozza.
Beh quel vecchio amici miei, era il Signore, che per capire se il mondo fosse stato giusto verso colui che povero e senza niente addosso ma ricco di bontà e amore avesse avuto da una qualsiasi persona vivente un poco di rispetto e di consolazione, ma ogni sera ritornava al suo cospetto deluso perchè niente e nessuno lo aiutava.
E la carrozza e il vecchio comunque con amore e tanta tanta pazienza, ogni notte tornavano sul viale, Lui aveva la certezza che prima o poi qualcuno avrebbe dato aiuto e sostegno a quel povero vecchio smunto. scarno e quasi pelato che donava amore.
Era una notte che per le strade non passava nessuno, si potrebbe davvero dire che fosse una notte da lupi, perchè forse solo quella specie di animale poteva camminare andando a caccia per sfamarsi, e forse anche quel vecchio era in cerca di un qualche cosa di caldo sicuramente da mettere nello stomaco, che difficilmente ricordava quando era l'ultima volta che era stato pieno. Pareva che nonostante la sua lotta di restare in piedi, non durasse poi quella tanta fatica, era di certo rassegnato a questa sua umile e triste esistenza e portava avanti la vita con molto fede e speranza.
Dal fondo del viale, s'intravide una minuta luce, una tipica luce da candela, che illumina nel ristretto ma anche da lontano comunque si nota la sua luce. Doveva essere certamente dentro a una lanterna altrimenti dal vento non avrebbe potuto restare accesa, e avanzava piano e con cautela, sospesa in aria come un fantasma. La neve fina che si alzava dalle folate non rendeva la visuale per capire bene di cosa si trattasse, ma il vecchio appena ne ebbe la certezza, improvvisamente si arrese dove si trovava e parve che attendesse proprio quella luce alla sua vicinanza.
Infatti dopo poco si poté capire di cosa si trattava, era un calesse trainato da un cavallo nero, un calesse che aveva una lanterna posata sulla sua carrozza chiusa, e un uomo tutto imbacuccato da sciarpa, cappotto scuro con risvolto in falsa pelliccia e da un cappello di pelo lungo posato sulla testa come una tazza si posa sopra un tavolino. Aveva una frusta lunga tra le mani ma pareva non doverla usare, tanto il cavallo mogio e lento da se procedeva nel camminare. Appena giunta la carrozza al cospetto del vecchio, si fermò. Dentro s'intravedeva dai piccoli finestrini soltanto una luce gialla, ma non era dato di sapere se vi fosse qualcun perchè c'erano delle tendine bianche che facevano da riparo.
Il vecchio alzò lo sguardo verso il cocchiere, gli disse qualche cosa a mezza voce, ma non si seppe mai cosa, e quest'ultimo con il capo fece segno di assenso e la porta della carrozza si aprì, ma non uscì nessuno, ma anzi il vecchio, lasciando sul selciato il bastone, si tolse di dosso quel vecchio cappotto e in un baleno salì dentro, richiuse la porta e la carrozza riprese il suo cammino.
Ora vi chiederete che storia sia mai questa, beh ve la spiego in poche parole, anche perchè la prima volta che io l'ho saputa mi sono chiesto subito, come voi del resto, chi mai fosse quel vecchio e perchè poi salisse indisturbato su quella carrozza.
Beh quel vecchio amici miei, era il Signore, che per capire se il mondo fosse stato giusto verso colui che povero e senza niente addosso ma ricco di bontà e amore avesse avuto da una qualsiasi persona vivente un poco di rispetto e di consolazione, ma ogni sera ritornava al suo cospetto deluso perchè niente e nessuno lo aiutava.
E la carrozza e il vecchio comunque con amore e tanta tanta pazienza, ogni notte tornavano sul viale, Lui aveva la certezza che prima o poi qualcuno avrebbe dato aiuto e sostegno a quel povero vecchio smunto. scarno e quasi pelato che donava amore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
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