Magico è il suono
della stagione persa
quella dimenticata
sulle scie di un'onda,
sul crinale di una roccia
a rimirare il mare,
che mai si degna di guardare.
Magico è il bisogno
di ricominciare a sognare
oltre il confine del mondo
per non rimanere a terra
a strappare un'erba
che non cede a seccare.
Magico è il pensiero
di sapersi ancora in attesa
con il cuore appeso
come una giacca
al primo appiglio che si trova
sperando che non cada.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Harald Slott-Møller - Midsummer’s eve (1904)
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