venerdì 24 aprile 2020

UNA GOCCIA DI PIOGGIA

Un filo d'erba
non è ancora calpestato,
s'erge all'alba
di un raggio che lo invade,
nonostante oggi
non ci siano nuvole nel cielo,
lui spera
una goccia di pioggia.
E sarà bello vivere ugualmente.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web

giovedì 23 aprile 2020

DOMANI

Ora siamo tutti in attesa, siamo pronti a scattare la grande corsa, uscire, uscire a respirare, anche se per un poco sempre con le mascherine, ma uscire e andare liberi dove vogliamo andare, trovare i nostri figli, nipotini, parenti, amici e pure tanti già a lavorare, e allora chi meglio di un poeta e di questa foto che l'ha fermato, può capire questo istante, questo forte desiderio. Questa è una stupenda foto del grande fotografo francese Henri Cartier-Bresson che ha impressionato il grande poeta surrealista Paul Eluard in un momento di abbandono alla finestra.





E in virtù d’una parola, ricomincio la mia vita. Sono nato per conoscerti, per chiamarti, Libertà.” (PAUL ELUARD)

DOMANI

Aspetto quel che viene
e quello che verrà
ma in cuore sempre tiene
la felicità
perchè domani è meglio
anche se fosse peggio,
domani è il nuovo giorno
da oggi assai diverso.
Aspetto quel che viene
domani chi lo sa?
Ma come tutti i giorni
viene, ti guarda e se ne va.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web: Henri Cartier-Bresson, Paul Éluard at his apartment in Boulevard de la Chapelle, Paris 1944

mercoledì 22 aprile 2020

DISTANCE

Ci troveremo su limite del mare
tu sulla spiaggia
io sulle onde a remare,
ci saluteremo
con il gesto della mano
ci comprenderemo
per il solo attimo un poco strano,
del sentimento
avremo solo il senso
e dell'abbandono sentiremo
il brivido sulla pelle.
Ci troveremo su una grande piazza,
tu seduta su una scalinata,
io al centro del piazzale
come un obelisco
a guardare,
ci saluteremo
con il gesto di una mano,
ci abbracceremo
con il vento ed il frastuono,
che salgono
al nostro movimento,
e ci abbandoneremo
in un calmo amplesso
fatto di suoni,
profumi e ispirazioni
che ci dona il momento.
Ci troveremo in ogni dove
a distanza programmata
senza vedere
di noi il sorriso sulla bocca,
e della voce
sentire un gutturale suono,
amore mio ti amo
sarà un incantevole gracidare,
come gracida un lontano tuono
al suo lampeggiare.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Photo Shamanism

lunedì 20 aprile 2020

SAPORE DOLCE

Sapore dolce
di pesco ancora in fiore,
sapore di tenerezze
lasciate sulla panchina
ad aspettare il miele.
Sapore nella mente
profumo dentro il cuore
e alito nel vento
sapere di sognare
con l'occhio sveglio
verso un tramonto
che si crede aurora.
Sapore dolce
come fiore
agro di limone
amaro di nostalgia
fuori forse piove
o è il sole
che lacrima di luce.
Sapore e basta
e si rimane
ad aspettare.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web: © Kasia Derwinska

domenica 19 aprile 2020

IN QUESTA LUNGA ATTESA


E' dietro un silenzio doveroso, un cupo bisogno di rispetto, è dietro un qualsiasi gesto o forma che si voglia imprimere nel cuore, eppure è grande e forte e sorge come sorge un sole, lento ma veloce ad illuminare, è quel bisogno intenso che ci rende forti, che ci accomuna, ci realizza, ci dona e si offre insieme, si prende e si perdona, un attimo soltanto, un semplice trovarsi accanto. E' dietro alle nostre spalle e freme, si scanna nel rodere dell'attesa, vorrebbe e non può, agirebbe ma non gli è consentito, e soffre del mancato gesto, del movimento stesso naturale, del compiacimento e del gratificante, soffre di un distaccato volere e intimo coinvolgimento.
E' dietro la mente di ogni umano essere vivente, quel mancato abbraccio quotidiano che rende vivo il bisogno di amare e di conforto, di assoluto trasporto sentimentale, di univoca amicizia, amore e solo partecipazione, è dietro la mente ed il sogno in questa lunga attesa di uscire, di ritrovare il mondo, poterlo toccare, tastare, stringere e baciare, poter con le mani scorrere leggeri sulla pelle, sugli indumenti, sulle spalle o intorno ad una vita, una carezza sulla guancia o una semplice ed eterna stretta di mano.
E' dietro, nascosto, quasi come un denigrato pensiero, un tabù oltraggiato, uno straniero dentro un corpo sbagliato, è chino nel suo essere dilaniato, dimenticato e disprezzato, è un umile vecchio abbandonato che aspetta con la certezza di essere riqualificato, perchè sa bene che nella vita non si può stare senza, altrimenti il mondo sarebbe davvero perso e vivere non ha significato.
E' dietro e aspetta, l'abbraccio, la stretta di mano, il tocco della mano, la carezza, insomma il semplice sfiorarsi per trasmetterci soltanto il flusso della vita che ci appartiene e che ci viene dato, lo scambio del nostro vivere per darci consolazione, affetto e tanto , tanto amore.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web: Photography by Xuebing DU

sabato 18 aprile 2020

LA FESTA

Non dimentichiamo
di apparecchiare al mondo
con i cuori che teniamo
stretti nel nostro corpo,
perchè domani c'è la festa
che illumina la gente,
c'è un grande ballo
sulla spiaggia aperta
a quell'immenso mare.
Non dimentichiamo
di portare anche una fetta
di amore
quella che abbiamo custodito
in questi giorni lunghi
a sopperire il pianto
e a vivere di rimpianto,
perchè c'e n'è di carenza
e non vorremmo
rimanere senza.
Non dimentichiamo
di essere tutti presenti
la festa è comune
e vuole partecipazione
sarà l'inno alla vita
e a quello che poi viene.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web: Heart in hand from the sand sculpture Wizard by Bill Dow

mercoledì 15 aprile 2020

SOTTO IL SOLITO SOLE

Non si può certo negare,
quel filo di fiato che resta
come il lieve movimento del mare
che posa,
è legato al pensiero
che lascia impronta nel cuore
come orma sulla spiaggia
deserta al solito sole.
E sorvolano gabbiani
bianchi e vividi sui
confini di un'isola verde,
come sogni spezzati
nei cieli d'inverno
come un lampo
di neve
nell'animo aperto
a ogni intemperie.
Non si può certo negare
un'impronta, che si lascia
impressa,
nella spiaggia deserta
sotto un insolito sole.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web

domenica 12 aprile 2020

PASQUA 2020

Sembrano colori sovrapposti,
macchie di fiori
o punte di sentimenti,
sembrano arie nuove,
vecchi momenti,
ricami dentro i cuori
ricordi andati fuori.
Sembrano e sono
questi vuoti immani
città senza umani
e chiese abbandonate,
oggi risplende il sole
con raggi tiepidi quasi bagnati.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Flowers - Odilon Redon

martedì 7 aprile 2020

DIALOGO

Due margherite, due piccoli fiori
semplici e comuni,
si trovano vicine in un bel prato,
e una delle due, la più piccolina
si rivolge all'altra e gli chiede:
“ Ma pensi che sia una moda
questo non venire più fuori?”
L'altra un poco stizzita,
perchè per farsi sentire,
deve chinarsi e abbandonare
un raggio di sole:
“ Pare che ci sia un qualcosa
che li fa morire, qui fuori
all'aria aperta. Ma io non ci credo,
dove si sta meglio che
su un prato, a vivere del sole!”
La piccolina non è poi tanto
contenta della risposta avuta, ma
per non disturbare oltre la compagna,
si rivolge al cielo e pensa:
“ Te che ci ha creato, che ci doni
sempre la speranza per vivere
in questa campagna,
credo che non li avrai abbandonati,
e penso che sarà un raffreddore
passeggero quello che hai creato.
Io con fiducia aspetto
e presto una docile manina
verrà a cogliermi lo stesso
e mi donerà con tanto affetto
a chi l'amore a lui non
avrà mai negato”

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web

domenica 5 aprile 2020

OSANNA, OSANNA

Nel libro dei libri, oggi è invocato il grido che il popolo di Gerusalemme rese grazie al Messia alla sua umile entrata nella città, fu un giubilo di persone che con foglie di palme e ulivi, salutavano il Re dei Re, l'umile persona che parlava del bene e ne procurava, colui che a cavallo di un asino portava la sua fede, non uno scettro o oro. Osanna era il grido, che significa salvaci, Osanna è oggi il grido di tutti noi..
Empio sia il cielo dei tuoi prestigi
chiara sia l'alba dei tuoi colori,
il mare muova ancora i suoi flutti,
lascia cadere la neve sopra i monti,
empia sia l'anima del povero che soffre
e del ricco che lo viene ad aiutare,
gloria nell'umile che crede nell'amore,
e gioia immensa a chi ancora
crede nel cuore.
Osanna, Osanna
è grave il saluto e l'inneggiare,
come grave è il corpo che svanisce
in un continuo urlare,
apri il cielo più devotamente
non voltarti indietro adesso,
anche se non lo meritiamo,
l'hai creato te questo uomo
e questo uomo è debole
e fragile come un animale,
Osanna, Osanna
se ancora ci stai ad ascoltare,
perchè l'alba sorga ancora
dietro la collina,
la brina cada ancora la mattina
sopra foglie e prati,
il cielo sia azzurro in ogni dove
e la speranza germogli dentro
ogni cuore,
solo e sempre,
Osanna e non ci abbandonare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

sabato 4 aprile 2020

E PASSANO I GIORNI

E passano i giorni come foglie
autunnali,
caduche nel momento
che lasciano l'albero amico
e si abbandonano alla sorte,
e passano i giorni come fiocchi
di neve,
bianca nel suo colore
e umida e fredda nel cuore.
E passano i giorni come sabbia
di mare,
che si alza alla forza del vento
e ricade veloce a bagnarsi
dall'onda salata,
e passano i giorni e si invecchia
comunque
non soltanto nel corpo
ma nella mente e nel cuore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Carrie Lingscheit - Momento no.19318 (balk)

venerdì 3 aprile 2020

UN PASSANTE

Era caldo, quell'estate al paese,
era caldo e c'erano
poche persone a vedere
le nebbie del mattino
che s'alzavano presto
dall'umido calore posato,
era caldo anche nel cuore
e si sentivano dentro
i sogni e le parole
di una notte trascorsa
a le stelle donata,
dalle finestre aperte
per un raggio d'aria fresca
a cedere nel letto.
Il silenzio che invade
ora, adesso,
nelle solite strade
non è più quello stesso
di cui stavo a narrare,
è un silenzio che rende
anche il sole
un mero spiraglio
un'icona nel cielo,
solo per obbligo naturale,
le finestre sono aperte
per percepire
l'effimera sensazione
di essere fuori,
respirare del passato presente
e ritornare
a preparare le ali,
perchè ci hanno insegnato
a sperare
e non solo a morire.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: By Ando Fuchs

giovedì 2 aprile 2020

PENNELLI

E' una foto che ho trovato navigando, e vedere questi pennelli ad aspettare mi ha stretto il cuore, saperli così inermi e indifesi, quasi come fossero anche loro in una forzata quarantena, pennelli malati .
PENNELLI

Mezzi di comunicazione, strumenti per dichiarare i sentimenti, oggetti che pochi sanno usare e di quei pochi è dato il saperlo fare, attimi d'intenso parlare d'animo, scrittori di figure, sottili sfaccettature di una vita, spruzzi di colore intenso, magico momento e poi stesure di sentimenti, arditi o spenti, materia da mostrare o farsene geloso ricordo personale. Sono pennelli vari, grandi e piccoli, minuziosi o larghi, a punta, piatti, e forme varie come diverse sono le sfaccettature di una vita che l'artista sa esportare. Pennelli a fantasticare, a parlare, a fermare un tempo e un sogno che rimarrà nel tempo, divertimento o esposizione, insegnamento o solo appariscente bellezza esteriore, sicuro residuo del tempo, magico momento fermato, cuore in piena elargizione del vissuto.
Pennelli sopra il tavolo ad aspettare che la mano di un'anima gentile li venga ad usare per donargli il fiato della vita, quella che andranno a pitturare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 1 aprile 2020

SI DICE CHE SIA APRILE

Si dice che sia Aprile,
dal sole che bussa alle finestre,
da quel tepore lieve
che scalda prati e valli,
la margherita in fiore
e presto altri fiori,
dai boccioli segreti
a gemme sopra i rami.
Si sente che sia Aprile
dalle rondini nel cielo,
dai passeri sul ramo,
da nuvole leggere
che passano sconosciute,
sono passeggere
pure le brutte giornate,
le piogge e le brinate,
e neve a dimenticare.
Si narra che sia Aprile,
da una croce che sovrasta,
da settimane “sante”,
da sirene nelle strade,
mai resurrezioni,
da speranze sospese
per uscirne fuori.
Si, siamo in Aprile
e verrà anche Maggio
non è solo coraggio,
ma partecipazione,
e forse primavera
diverrà estate
in un animo migliore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine (ERREBI)

CI INCONTREREMO

Saliremo insieme e non ci sarà più la corsa della vita, ci incontreremo sul quel balcone lasciandoci dietro le antiche scale del tempo. Non ...