domenica 1 dicembre 2024

ULTIMO



Languido forse è il ricordo

che mi trascino appresso
come un sentimento vago,
sono ormai giunto
a dove non si vorrebbe mai arrivare,
e nonostante tutto
cerco di trascinarmi dietro
tutto quello che vi potrebbe
aver fatto male,
mi sforzo di sorridere
di far del mio lasciarvi
una grande festa piena d’emozioni,
vi rinnovo quello che nessuno
vi abbia mai potuto donare,
una speranza forte
di un uomo capace
di far rivoluzione dentro i cuori
e risorgere negli animi
quel forte amore,
e tento pur sapendo di non
esserne capace,
di portarvi via quello che vi dole,
tutta la cattiveria, la presunzione,
l’egoismo e l’indifferenza
che poi in poche parole
fanno nell’insieme
quella che voi chiamate guerra.
Ho il passo lento
ma non mi affanno,
vi lascio luci e sfarzi
perché possiate ricordarmi
e con la mia vera consolazione
di credervi tutti, in questa terra,
altrettanto buoni.
Mi chiamano dicembre
il mese dell’inverno,
non è la stagione che mi turba
ma il vostro gelo interiore,
il silenzio forzato
le brutte parole,
sono dicembre il mese dell’addio
vado con cautela sperando
che nel nuovo anno
troviate il coraggio
e la consapevolezza
di saperlo vivere
con riguardevole coscienza
e sentita pace dentro il cuore.
Ora festeggiamo con i calici pieni
il mio ultimo momento
lungo quanto un cammino
lento come il sogno
veloce come il tempo
chiaro come la luce.

Roberto Busembai (errebi)

Photo by Errebi (Roberto Busembai)

Nessun commento:

Posta un commento

DESIDERIO

C’è un desiderio forte di rose appena colte dal gelo dell’inverno, di teneri petali colorati o leggermente sfumati d’assomigliare alle tue g...