Aveva il passo lento
dovuto solo ad abitudine
non per il suo tempo,
gustava dell'intorno
in associata meditazione
e considerevolmente
donava quel suo immenso
dovuto solo a un dono naturale.
Aveva sempre i capelli raccolti
lo scialle sulle spalle
e vestiva di nero
dovuto solo per piacere
e non per il suo tacito dolore,
sapeva riconoscere
del sole il suo calore
e del vento il suo impetuoso volere,
dovuto solo dal cambio di correnti
e non per volontà delle stagioni.
Aveva un sorriso pacato
dovuto solo alla discrezione
non per il suo sguardo mite
che pareva avesse sempre pianto,
conquistava anche senza parole
e offriva tacitamente amore
dovuto dal suo grande cuore
e non per convenevole convenzione.
Aveva un nome solo
dovuto dalla sua natura di donna
e non perchè glielo avessero dato,
si chiamava mamma
e non con altro si faceva chiamare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Roman Vishniac - Il raggio di luce entra nell'oscurità