i sogni di un'estate
persi ad aspettare
che un sole nuovo
li venisse a scaldare,
si sono persi
sulle strade che portano
nello sconosciuto.
Sapere cosa rimane
dietro una curva
sarebbe il sogno
più importante
dell'inverno
che ci viene a dominare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine : Photo ERREBI
a porgere la mano,
guardarsi intorno
e non piangersi addosso,
ci vuole poco
a guardare lontano,
che poi non
è altro che fuori
dal tuo egoistico pensiero,
un passo leggero
e un gesto comune,
ci vuole poco
per un piccolo cuore
posato sulle righe
della vita che scompare,
rendere brillante
un sole
che dalle nuvole
non riesce a uscire.
Ci vuole poco
a farsi migliore.
Roberto Busembai (errebi)
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così mi torna meglio
parlarti sinceramente,
diamoci del tu
reciprocamente
che possa così pregare
come voglio.
Rispondimi sinceramente
se ne hai proprietà
per quale sia la ragione,
motivo o volere
che ci troviamo
a questo baratro esistenziale,
eppure tu sei,
almeno pare,
quello che lo ha creato
voluto amato e difeso
sacrificato e combattuto
che pure sulla Croce
sei andato.
Rispondimi o almeno fatti presente
perchè a me pare,
e dimmelo sinceramente
se mi sbaglio,
che abbia abbandonato
ogni fare,
un volta spalle come tanti
e menefreghista,
qualunquista e pure razzista
sei diventato,
dedito a sostenere
chi come te
tiene il potere
e fartene pure vanto.
Diamoci del tu
che tutto torna più facile
e apre il cuore veramente,
rispondimi a una sola domanda,
se sei presente,
ma la vita è stata una tua invenzione
o soltanto un insieme di materia e atomi,
che allora tutto tornerebbe
e non ti chiederei o rimarcherei
più niente.
Roberto Busembai (errebi)
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entra una vaga luce
di un sole opaco,
la nebbia del primo
autunno lo rende tale,
il profumo delle castagne
calde sui fuochi improvvisati
è rimasto solo un sogno
dietro nuvole di foglie
caduche del mondo,
e sulla porta ancora
vige, in compagnia
di un leggero vento
a darne l'assurda presenza,
il bastone che lo sorreggeva
nelle uscite mattutine
in quel bosco di castagni.
La porta rimarrà così,
spalancata,
la nebbia copre e sovrasta
il tunnel del futuro
è vago come vago
è stato il tuo passaggio, adesso.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
sulle scie di una pioggia
quella fitta e breve
che non bagna
ma entra come umidità
soggetta a rimanere,
io non voglio ritrovarti
come una rosa colta
abbandonata senza acqua
ad appassire il tempo
come un vizio eterno
che non ha ragione.
Io non voglio ritrovarti
qui davanti con le tue
domande assurde
che non trovano che risposte vane
e vuote,
io non voglio innamorarmi
un'altra volta
di un essenza che non ha materia
e s'invola
come pulviscolo
in un raggio di sole.
Roberto Busembai (errebi)
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avrei affrontato
tutte le onde
del mare agitato,
fossi stato aviere
avrei sorvolato
sopra le più alte
vette dei monti,
fossi stato cavaliere
del passato
avrei sfidato i draghi
di ogni regno.
Fossi è solo uno stato,
sono è il presente,
e non sono niente
ma ti amo veramente
e sfido ogni cosa
per salvaguardarti
e rispettarti pienamente.
Roberto Busembai (errebi)
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rincorrerti nei tuoi sogni,
abbandonarsi ai tuoi progetti
e pensieri,
è stato come essere il vento
che pettina le bionde spighe
erte sul campo di papaveri rossi
ad accompagnare.
E' stata una idea pazza
perderti come una foglia gialla,
morta di un'estate troppo calda
e di un autunno precoce,
è stato come un battito di cuore
che si ferma per il troppo correre
e affannare sulle irte salite
per tenerti accanto.
E' stata un'idea pazza
amarti e pure tanto.
Roberto Busembai (errebi)
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e lascia sulle scie del passato
un relitto ancorato
sopra le rive
di un lido ormai lontano
e deserto,
batte sul tempo
e non trova riparo
di un passato strano
perso sulle onde
di un mare agitato,
batte sulla poltrona
sdrucita e rosa
dal silenzio
di una lunga attesa
e lascia impronta
di un burattino
vuoto del corpo
di un sogno di uomo
che non ha lasciato segno.
E piove solamente affetto.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
e piovono le foglie
come colori
sulle tele
di pittori persi
di tinte calde
e di speranze verdi
dentro i rossi e gialli
a maturare.
Piove d'autunno
e non bagna niente
sono gocce di pensieri
andati e persi
fiori avuti
e profumi annusati.
Piove d'autunno
sul vivere del giorno.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
speranze come coriandoli
dai colori spenti,
attimi di pensieri vaghi,
lettere sminuite
e parole sottolineate,
ceneri di sorrisi
e abbracci come macerie,
si liquefano le sfere
del silenzio
e s'aprono volti vuoti
o pieni di spavento.
C'è sul sentiero di cemento
e catrame
un seme trascinato al vento,
vaga come un rumore
che tarla dentro il cuore,
si liquefà come miele
dolce e appiccicoso
il suo agire,
c'è sul sentiero asfaltato
un seme che non
ha rinunciato.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Untitled – Wassily Kandinsky
sorridere sulle strade
trascorse nel momento,
avere tra le mani
una spiga di grano,
ormai seccata,
un fresco sapore
di erba bagnata,
e il sole caldo
sulla pelle.
Pensare come il vento
lasciandosi trasportare
su una strada bianca
all'infinito terminare,
senza avere avuto
niente da temere
che il solo
alito di aria
che lieve ti sorvola,
come un niente
che ti rimane.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: © Tomáš Tisoň
il bianco sale in eccesso,
formando una scia
da riconoscerlo,
si posa con rispetto
a dare un segno netto
al monotono colore ocra
che sovrasta.
E poi nell'aria si libera
un salmastro da inebriare
il contorno,
si posa sulle spiagge
e lascia traccia di se stesso.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Fang Xiaodan
di volare
per ricordare un mondo
che non ha fine,
mi basta solo superare
il muro di convenienza
che separa
la voglia contro il male
e superare il fine
di un pensiero
che non vuol morire.
Mi basta solo il tempo
per avere il coraggio
di non cadere nel miscuglio
di un silenzio truce
che supera il rumore assordante
di un cuore malato,
vorrei trovare il tempo
di farlo guarire
sopra le crepe del momento.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Lew French
che fosse diventato pazzo,
si poteva anche dire
che fosse diventato scemo,
si poteva anche sentire
che parlava strano,
si poteva anche vedere
che faceva cose insensate,
si poteva dire ogni cosa
ma nessuno avrebbe mai detto,
pensato, sentito e visto
quanto era buono, vero e grande
il suo mistero.
Si poteva anche volere
che fosse allontanato,
si poteva anche urlare
al sacrilegio,
ma nessuno avrebbe mai detto
quanto di pace e religione
fosse aperto il suo cuore.
Si poteva anche non averlo
mai più ricordato,
ma nessuno avrebbe mai pensato
che invece lo sarebbe stato
sopra ogni cosa e ogni tempo
anzi, ogni momento.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Giotto di Bondone – San Francesco d'Assisi
guardo di trovare un sapore,
un leggero cambiamento
forse un grigio indecoroso
e potrei già dire mi accontento
e non questa netta differenza,
che non lascia che amarezza
e volontà di soffocamento.
Io osservo un bianco e nero
nel mio corpo, incolore
dalle sfumature perse
e dai bisogni scoloriti,
guardo e lo confronto
con l'esterno,
e non riesco a trovare
una netta differenza,
e mi illudo ancora
di trovare un bieco grigio
che mi faccia forse sperare,
oltre un bianco e nero
dominanti.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
sarà per te che sento il vento,
sarà per te che bacio il sole,
sarà solo per te
che vivo ogni momento.
Sarà per te che penso a un sogno
sarà per te che sento il brivido del caldo
sarà per te che bacio il cuore
sarà solo per te
che dico amore.
Sarà per te e per sempre
sarà per te anche oltre,
all'infinito,
e non ci sarà altro a cui dedicare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
lo sguardo non ti appartiene
non è il tuo riflesso
è solo un bieco atteggiamento
di volerti emulare,
ma il vuoto che ti rode,
il silenzio ambiguo
che losco ti assale,
lo specchio che hai di fronte
non riesce a imitare,
ci sono angosce umane
che non si possono copiare,
angosce come
la fine di un amore,
sempre che lo sia stato.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
sia nel colore
che nel sapore dolce,
e lascia un vago
sapore amaro
in lontananza
come una castagna
già matura
sull'albero
in attesa.
Scivola come vino
rosso sulla vite
e nero nelle botti,
e lascia un senso
di vertigine
d'ubriacatura
della passata estate.
Scivola un altro mese
e poi ancora un altro,
ma ottobre lascia il segno,
sarà il rosso e giallo
delle foglie,
sarà forse l'arancio dominante
o sarà quel piccolo languore
che sovrasta.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Yevhenii Stolitsa – Autumn,1905
Saliremo insieme e non ci sarà più la corsa della vita, ci incontreremo sul quel balcone lasciandoci dietro le antiche scale del tempo. Non ...
