La mia città ha pomeriggi soli,
abbandonata ai fasti dei suoi
passati splendori,
ha strade e luci soffocate
dai nuovi e chiassosi rumori,
alberi che la sovrastano
piume di foglie che cadono
stressate sui cigli asfaltati,
nuvole sparse sui campanili
e torri antiche
che rilasciano il suono
di campane elettrizzate.
La mia città è chiusa
nelle mura come un forziere,
volano parole e pensieri
dentro e non escono fuori,
come i ricordi e le sensazioni,
tiene nascosti i suoi errori
e cangia le sue avventure,
lascia a chi ci è nato
un senso di antico dentro il cuore
vestito di un moderno forzato,
i colori si consumano
sulle facciate di tristi palazzi,
e nelle fontane si lavano
le ferite e le cose perdute.
La mia città ha il suo
unico e regale sapore,
e la mia vita gli appartiene
perchè uguale risente
dei suoi pomeriggi soli,
e di un rumore stressante
che il silenzio non riesce
a pacare.
abbandonata ai fasti dei suoi
passati splendori,
ha strade e luci soffocate
dai nuovi e chiassosi rumori,
alberi che la sovrastano
piume di foglie che cadono
stressate sui cigli asfaltati,
nuvole sparse sui campanili
e torri antiche
che rilasciano il suono
di campane elettrizzate.
La mia città è chiusa
nelle mura come un forziere,
volano parole e pensieri
dentro e non escono fuori,
come i ricordi e le sensazioni,
tiene nascosti i suoi errori
e cangia le sue avventure,
lascia a chi ci è nato
un senso di antico dentro il cuore
vestito di un moderno forzato,
i colori si consumano
sulle facciate di tristi palazzi,
e nelle fontane si lavano
le ferite e le cose perdute.
La mia città ha il suo
unico e regale sapore,
e la mia vita gli appartiene
perchè uguale risente
dei suoi pomeriggi soli,
e di un rumore stressante
che il silenzio non riesce
a pacare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine ERREBI
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