giovedì 29 novembre 2018

DICEMBRE

Aroma di miele scaldato,
zucchero filato,
cannella e spezie varie,
neve sulle montagne
fanghiglia sulle strade,
caldo dentro le case
quelle con i termosifoni,
freddo negli appartamenti
quelli degli anziani,
e nei bambini un sogno
un miracolo di un giorno,
ricordo poi speziato
e frantumato al tempo,
giochi di porcellana
fragili nell'usarli
infranti nella storia,
ma come sempre arriva
e porta un senso di beato,
del resto è Lui che dice
ci ha creato
e pace spera ancora
nonostante tutto quello
che aumenta e dispera
su questa valle e su
questi mari agitati.
Aroma di miele tostato
dolce sapore nel palato
e tanto amaro caldo
dentro il cuore.
Roberto Busembai (errebi)
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domenica 25 novembre 2018

DAMMI LA MANO

Dammi la tua mano,
accarezzami con il tuo calore,
non trasformare un cielo
in un mare agitato
non fare del mio corpo
quello che hai spesso osteggiato,
dammi la tua mano
ma non farmi male,
una carezza,
un bacio, un sentimento,
la morte non ne vale.
Roberto Busembai (errebi)
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sabato 24 novembre 2018

Roberto Busembai · VORREI IMPRESSA UNA FOTO (Giornata mondiale contro la violenza sulle donne)

Vorrei che nella testa
di tanti, anzi di tutti
restasse impressa una foto
sbiadita e in bianco e nero,
quella in cui ognuno,
mentre riposa,
il bacio , una donna a loro posa.
Vorrei che nel giorno
in cui loro donassero quel bacio
non facessero finta
o dimenticare,
la donna che dite di amare
è donna come la vostra madre,
e allora godereste ugualmente
nel farle del male?

Roberto Busembai (errebi)
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giovedì 22 novembre 2018

QUANTE TELE

Quante tele sfregiate
sulla morbida bellezza
di un volto nuovo
o antico come musa,
quanti colori buttati
solo per dare colore
a un grigio insito dentro
senza un fondo tela
da accentuarlo un poco.
Quanti baci sbafati
sulla traccia di un sorriso
tenuto anzi trattenuto
per non farlo capire urlo e pianto,
quanto amore di pennello
usato solo per imbiancare
di nero un colore rosso
che non è certo amore
ma morte quella dentro
e non soltanto purtroppo.
Quante tele di pittori famosi
solo per i quadri sfatti
che di vanto si fanno
quando insieme
parlano di bellezze avute
e perse come
stracci usati per pulire
i pavimenti dalle sporche
tinte,
usate per chissà
quante tele appese.
Roberto Busembai (errebi)
Paintings by Casey Baugh

domenica 18 novembre 2018

CHIAMAMI ANCORA AMORE

Chiamami ancora amore
come se fosse un tempo
quello lasciato appeso
come un cappotto perso,
chiamami ancora amore
come se fosse rosa
rossa e profumata
lasciata macerare nell'acqua evaporata.
Chiamami ancora amore
come se fosse sempre
quel grande sentimento
che addolciva il cuore e la mente,
chiamami ancora amore
come io ancora ti chiamo
dentro e per sempre,
anche se dicono sia cieco eternamente.
Roberto Busembai (errebi)
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sabato 17 novembre 2018

LA NOTTE SCENDE

La notte scende con il silenzio attorno,
portandosi appresso un suo ricordo
quello di quando c'era alto il sole
e timorosa lo stava ad osservare,
pare la storia del mio passato amore,
quello lasciato sorgere nella notte
al limitare di un fiume
e poi disperso come le sue correnti forti,
lasciandolo tramontare
al limite del mare
in un giorno di splendente sole.
La notte scende silenziosamente
e tace nel ricordo tenacemente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine V. Fedorenko. Couple in moonlight

venerdì 16 novembre 2018

VOLEVO, ANZI VOGLIO

Volevo dirti parole che non sento,
semplici frammenti di discorsi
senza un puro senso,
solo per rassicurarmi
che non mi avresti mai lasciato
solo perchè non so parlare
o esprimermi più del dovuto.
Volevo esporti ogni mio pensare
liberare nel vento tutte le parole,
quelle nascoste e timide dentro il cuore
e quelle che difficilmente riesco
a comporre nella giusta opinione.
Volevo è solo un verbo al passato,
viviamo del presente e allora dimentichiamo,
tutto quello che non ti ho detto o pensato
e almeno accetta questo strampalato scritto
se non altro non mi è stato dettato.
Volevo, anzi voglio e poi ritorno nel silenzio
che forse parla più di un mercato a giorno,
volevo, anzi voglio.
Roberto Busembai (errebi)
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giovedì 15 novembre 2018

PAROLE D'AUTUNNO

Ho posato, come foglia d'autunno,
la parola, sotto l'albero mio maestro,
e piano ho assorbito della pioggia
quello che dall'occhio avevo sostenuto.
Non riesco a illuminare il cuore
in questo autunno di parole
e cado irrimediabilmente
nella solitudine silenziosa,
di una foglia morta che si posa.
Roberto Busembai (errebi)
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sabato 10 novembre 2018

TI HO SCRITTO ANCORA

Lo sai che ti ho scritto ancora?
L'ho fatto nel segreto del mio pensiero
perchè difficilmente mi ritrovo
consenziente
a pensarti ancora, per niente.
Lo sai che ti ho scritto una parola?
L'ho fatto nella tristezza del mio cuore
perchè non so resistere a non chiamarti amore,
e poi per niente.

Roberto Busembai (errebi)

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RACCOGLIERE L'AMORE

Potessi raccogliere in un
vasetto di vetro,
come dell'autunno
pongo le foglie,
l'amore che io sento,
non proverei mai nella vita
il freddo dell'inverno.
Roberto Busembai (errebi)
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giovedì 8 novembre 2018

DEDICATA A TE

Diventerà sicuramente una pagina scritta,
ingiallita nel tempo e dimenticata,
tra oggetti di sempre e polvere ammucchiata,
il tempo non scandirà più la sua importanza
e di questo scritto non se ne farà più menzione,
ma l'importanza sta nello scritto e soprattutto
a chi è rivolto,
perchè è la mia prima volta,
e sicuramente l'unica,
che io ti scrivo il mio sentimento
senza parafrasare o mentire sul ricevente.
Sarà l'unica anche perchè non ho bisogno,
e te altrettanto non ne senti la mancanza,
di scrivere quello che di noi abbiamo abbastanza,
sei l'unico riparo della mia esistenza,
sei foglia senza vento in agitata evanescenza,
oltre non saprei come definire
l'affetto che mi porgi con fare naturale,
con la delicatezza che difficilmente
un uomo può mostrare.
Sei quello che non aspetta prove,
doni senza pretendere o forzare,
e m'innalzi più del dovuto
ami come io non so dire e fare,
con l'assoluta semplicità di cuore.
Questa è la mia poesia, l'unica che ti dedico espressamente
perchè stasera mi è venuta la voglia
di vederle scritte le cose che di te sento premere
dentro questo mio accorato cuore,
ti amo e te lo sottolineo,
poi metto punto allo scritto ma
non scriverò mai fine.
Roberto Busembai (errebi)
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lunedì 5 novembre 2018

PER SEMPRE

Non credere, non piangere
non fingere
l'amore sale sopra tutto
immerge e cosparge
quello che prova e
merita,
non pensare, non desiderare
non aggiungere
l'attimo che fugge
viene e infonde,
è un canto andino
in un flauto di pan espresso,
è l'amore stesso
a esplorare
a dare
a realizzare.
Non credere, non piangere
non fingere
l'amore è per sempre
anche senza
ma esclusivamente sempre.
Roberto Busembai (errebi)
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domenica 4 novembre 2018

ALLO SCHIOCCARE DELLE DITA

Se si potesse donare amore
con il solo schioccare delle dita,
sarebbe davvero bello il frastuono
che arrecherebbe in queste notti silenziose
e giorni ancor più muti.
Se si potesse e volendo direi si può,
in un solo attimo portare il sorriso nella gente,
sarebbe davvero divertente queste tristi notti
e giorni ancor più lacrimosi.
Roberto Busembai (errebi)
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SE SOLO AVESSI

Se solo avessi del sole
il suo forte calore,
certamente non sarei qui a gelare,
la tua distanza,
che è dell'astro ancor maggiore
per il silenzio che è dato di accerchiare,
se avessi pure la proprietà di volare
di te saprei trovare il volto,
almeno per poterti ricordare
non come mi hai lasciato
ma come fu il nostro primo incontro.
Se solo avessi è un mero sogno,
meglio sapersi accontentare
e vivere del tempo senza impegno,
quello di pensarti in ogni fare,
dire, o soltanto respirare.
Roberto Busembai (errebi)
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SI CADDERO (4 NOVEMBRE)

Si caddero e con il coraggio dentro,
speme di un valore
d'onore e di credenza
la patria loro, immensa.
Si caddero e furono pure vincitori
e mai seppero goderne
dei fasti e degli allori,
solo quelli posati ad ogni ricorrenza
come fiore eterno di riconoscenza.
Si caddero e lasciarono il pianto
dei cari e dei figli
delle loro madri e mogli
sui miseri giacigli ad aspettare,
e noi nel tempo ancora
a ricordare
del sacrificio renderne almeno omaggio,
ma caddero e perirono
e come loro noi non avremo coraggio.
Roberto Busembai (errebi)
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COME UN NULLA, COSI', IMPROVVISAMENTE

Come un nulla, così, improvvisamente
nasce dal basso o si allarga nella testa
quel vago sentore di svuotamento immane,
nasce come una tempesta
improvvisa in mezzo al mare,
e da ogni parte che la mente volga
si ritrova dei muri immensi ad ostacolare,
è come una grossa onda enorme
che ti sopprime e non ti lascia andare.
E' allora che non hai più il timone
e la tua barca vola come un airone,
senza però una meta decisa,
così dove il sentimento vuole,
e cadono le lacrime dal profondo,
e non le sai spiegare,
sono di felicità queste emozioni
o sono le tristezze accumulate
a farle scaturire poi inconsciamente?
Come un nulla, così, improvvisamente.
Roberto Busembai (errebi)
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sabato 3 novembre 2018

E VA BEH.....

E va beh, farò anche questo sforzo
la luna te la porto appresso,
poi non ti lamentare questa notte
se c'è troppa luce e non puoi dormire,
va beh ho capito ti prenderò
anche le stelle, farò una scelta tra quelle belle,
poi però non dirmi che non sono di
tua preferenza
solo perchè hanno troppa luminescenza.
E va beh dai tienimi la corda
e salirò dritto fino al cielo,
e poi non dirmi che non ti amo
per davvero.
Roberto Busembai (errebi)
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QUEL MOMENTO

Giusto il momento
per assorbire un'emozione
quella che mi prude dentro
e non lascia altro pensare,
quella che freme come
corda tesa di violino
e suona come una grancassa,
giusto il momento
per poterti dire
o pensare contemporaneamente
che il bene che si prova
non avrà mai tanto valore
come quando manca.
Giusto il momento
per viverlo più che posso
e che non perda
di quel fresco e tenero pane
la più minuscola briciola
che inavvertitamente
persa, cade.
Roberto Busembai (errebi)
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OGNI COLORE E SFUMATURA

Ogni colore e sfumatura
porta al ricordo
di ogni scena di teatro
quella della vita che è passata
e nell'autunno
la rimette in programma
come un ripetuto
spettacolo senza fine,
e lo esalta così nella foglia
che ora appendo come
panno steso
ad asciugare
del pianto nel ricordare.
Ogni colore e sfumatura
sceme piano al
tramontare del sole.
Roberto Busembai (errebi)
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venerdì 2 novembre 2018

MONOTONIA D'INVERNO

Tic tac, tic tac, splash
rumore sulla strada,
pioggia rara
d'estate e nell'autunno,
d'inverno ti tartassa
in monotonia opprimente.
Tic tac, tic tac, splash
solitudine invasa
sulla strada bagnata
come pioggia scrosciante
in un inverno
sempre uguale.
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giovedì 1 novembre 2018

COSI' VI PENSO (2 Novembre - Commemorazione dei defunti)

Così vi penso e ricordo pure,
non sono rose o crisantemi bianchi,
ma ombre grigie da vetri appannati
sembianze e niente voci,
così vi penso e mi state accanto,
non sono ceri o lumini accesi,
ma luci appannate dietro nebbie fitte
pulsare dentro i cuori
e lacrime trafitte.
Così vi penso ogni istante,
non sarò presente sul vostro cumulo di terra,
sarò dietro quel vetro
in appannato pensiero
tenendovi qui dentro, come vero.
Roberto Busembai (errebi)
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L'umiltà non è sottomissione,
è innalzamento del genere umano.
L'umiltà è completamento (errebi)

SIAMO....

Non sono ancora certa di quello che mi dici
sembrano congetture o calcoli già fatti,
sai devo pensarci e valutare bene,
in fondo ci conosciamo solo da un istante
o così pare da tanto che non ci siamo
mai specificatamente parlato
o espresso umanamente.
Io invece dovrei essere sicuro
di questa tua incertezza,
amarezza e delusione,
sei stata brava quando ti pareva
e ora invece mi poni la questione,
va bene avremo anche sbagliato
forse sono stato troppo arrogante
o invadente,
ma in cambio mi hai sempre risposto
con la freddezza addosso
e il malumore.
Siamo due anime in bilico
tra questo e un altro mondo
sospesi ad un terrazzo
guardando il panorama immondo
di una società fatta di lustrini accesi
e di calde nebbie inquinate,
siamo in disaccordo e
nonostante tutto siamo
in connessione attiva,
ci conosciamo appena o
forse ci siamo sempre visti
amati o dispersi
sotto questo stesso cielo.
Siamo disperati davvero!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Jean Marcos Photograph

CI INCONTREREMO

Saliremo insieme e non ci sarà più la corsa della vita, ci incontreremo sul quel balcone lasciandoci dietro le antiche scale del tempo. Non ...