di un giorno che nasce serio
oltre il sottile infinito
di un mero sogno andato
l'angelo del mio ritorno
assorto come un pianto
lascia mesto
sulla strada del silenzioso
attimo di luce,
il suo tormento
di condottiero perso
le ali ormai spezzate
vacue attitudini
mesti rimpianti
assoluti soli tramontati.
E esule dal peccato
ritorna fiero
nell'angolo di un coraggioso
fasto dimenticato
e remore s'alza nuovo
e fiero
sollevandosi dal mesto abbattimento
di un giorno
che non avrebbe voluto
conoscere nel cielo.
E volo nell'immensità.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
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