Sale il ventoad est di questo pensiero,
si libera dal dentro
e piange sul fuori
dove il sole domina il cuore,
ma la lama di ghiaccio
ha centrato
il suo viaggiare infausto,
sale il vento ed è un freddo glaciale.
Si potrebbe pensare
che ci fosse stato uno spiraglio
ma era solo un mite raggio di sole,
e sul volto di una madre
dove il tempo ha scandito i solchi
di inverni e caldi passati,
s'apre adesso la voragine
di un figlio da portare
soltanto nel cuore
e di terra coprire.
Sale il vento e non puoi non soffrire
del gelo che porta
e posa su dei cuori
che del caldo conoscono
solo il sopore.
E su quel vento io poso
il mio saluto che possa almeno
donare un leggero ricordo
e che non possa svanire,
e ti saluto
come ti ho sempre salutato.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Liza Sivakova