Avessimo la compiacenza
di rispettare il bambino
per quello che è
e non per quello che vogliamo
che esso sia,
avessimo la compiacenza
di insegnare al bambino
senza critiche o giudizi personali
dettati da una nostra esperienza,
avessimo la compiacenza
di parlare al bambino
con la più assoluta sincerità
e naturalezza possibili
senza mascherarci dietro
falsi valori e ipocriti pensieri,
avessimo la compiacenza
di capire il bambino
per le sue naturali debolezze,
incertezze, paure e incomprensioni
senza incutere edificanti sermoni,
piramidali concezioni
e assurde imposizioni,
infine avessimo la compiacenza
di far sorridere e divertire,
amare e gioire il bambino
per tutto quello che lui
vuole esprime gioia, beatitudine, fantasia e stupore,
senza egoisticamente indirizzargli un sentimento,
un gioco o soltanto un movimento,
come sarebbe meraviglioso
il prossimo futuro!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
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